L’infanzia: periodo di crescita

L’infanzia periodo di crescitaCome tutti sappiamo l’infanzia è un periodo fondamentale per la formazione di un individuo. Le esperienze dell’infanzia lasciano una traccia profonda nell’animo umano. Un infanzia felice è sempre una ottima premessa per una vita felice, spensierata, allegra . Le persone che hanno avuto un’infanzia spensierata sono disinvolte, audaci, ottimiste. Le persone conosciute nell’infanzia sono destinate a restare nel cuore e nel ricordo per sempre. Spesso si è amici solo di quelle persone conosciute nell’infanzia, quando si è condiviso giochi, idee, esperienze, incontri. Si ricorda sempre con piacere le feste natalizie dell’infanzia, quando ci si divertiva con poco e bastava un dolce e un sorriso per farci felici. Dopo sono aumentate le nostre pretese nei confronti del destino, degli altri . Per accontentarci ci voleva di più, la felicità era sempre una meta irraggiungibile. Da piccoli invece la felicità era a portata di mano e poteva consistere in un abbraccio, in un gioco nuovo e intrigante, nella visione di un film divertente . Secondo alcuni filoni della psicologia moderna il talento viene molto alimentato se si è avuto un’infanzia infelice. Un’infanzia triste, malinconica aprirebbe la strada allo sviluppo del talento e della vocazione. In realtà questa teoria non è completamente lontana dalla realtà. Molti musicisti famosi hanno avuto un passato pesante, un’infanzia cupa, sono rimasti orfani in tenera età, hanno visto la loro famiglia disgregarsi, hanno perduto il partner in circostanze tragiche, hanno subito dolori, perdite, malattie. Molti artisti, pittori, scultori hanno dovuto convivere con la povertà, con la miseria più nera, con la privazione. Il poeta Sergio Corazzini ha dovuto convivere con la tisi che aveva minato gravemente la sua salute fino a farlo morire prematuramente. Molti sono gli artisti di ogni sapere, di ogni branca che sono morti giovani, alcuni sono finiti in case di cura. Tasso ha dovuto conviver con la depressione e la mania di persecuzione. Leopardi ha avuto un’infanzia difficile, solitaria. Giovanni Pascoli ha dovuto subire la perdita del padre assassinato. Alcuni eventi sono stati amplificati nell’animo poetico, artistico hanno risuonato come una voce squillante di un altoparlante. Ci sono eventi che alla gente comune non fanno alcun effetto e nell’animo dell’artista lasciano una traccia indelebile. Anche scienziati, matematici spesso hanno avuto un’infanzia tormentata. Nell’epoca moderna alcuni aspetti dell’infanzia vengono trascutati e si continua a traumatizzare i piccoli in modo violento. Chi assiste all’uccisione della propria madre per mano del padre non sarà più come era prima. L’infanzia dovrebbe rappresentare un momento di crescita non un momento in cui si sperimentano disumane atrocità. Le avversità possono temprare il carattere, possono influire sul proprio talento, anche, per assurdo, in modo positivo ma non devono intaccare il normale sviluppo psicofisico. Una realtà alterata nuoce ai bambini innocenti.

 

Ester Eroli

 

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