Lo psicoanalista Michael Balint

Lo psicoanalista Michael BalintMichael Balint è stato un noto psicoanalista ungherese, nato a Budapest e morto a Bristol nel 1970. E’ stato il primo professore universitario di psicoanalisi a Budapest. Trasferitosi a Berlino frequentò per specializzarsi meglio un laboratorio di biochimica. Le sue teorie e scoperte sono molto affascinanti. Fu uno dei primi a scoprire la sindrome chiamata ocnofilia e quella chiamata filobatismo. I pazienti affetti dalla malattia psicologica del primo tipo mostrano un eccessivo attaccamento agli oggetti che possiedono, ai posti dove abitano, fino ad arrivare alla dipendenza totale e assoluta. Ogni incursione nel loro mondo viene vissuta come una minaccia alla propria sicurezza. Quelli del secondo tipo sono invece attratti da estreme situazioni di pericolo. Provano piacere nelle situazioni di terrore, di paura, di brivido. Si espongono volutamente e volontariamente ai pericoli perché provano un misto di paura e intenso piacere. L’adrenalina che si scatena li rende euforici. Sono dei narcisisti perché credono di potere da soli dominare il pericolo, tenerlo sotto controllo, e addirittura sconfiggerlo, umiliarlo. Se escono vincenti dalla prova si esaltano, si vantano. La vittoria sul pericolo scampato è un motivo in più di eccitazione e esaltazione morbosa. A ben guardare ci rendiamo conto che queste patologie non sono tanto lontane, non si trovano in sconfinate galassie ad anni luce da noi. Intorno a noi il filobatismo sempre divenuto di moda. Ragazzi che accelerano ai semafori chiusi e sono sempre sul punto di investire i pedoni, ragazzi subacquei che si spingono nei fondali sempre più impervi e pericolosi, ragazzi sulle moto che fanno gingane pazzesche in pieno centro cittadino, ragazzine che escono da sole in piena notte da locali notturni con indosso abiti succinti, ragazzi che si lanciano dai treni merci in corsa o camminano sui binari pur sapendo dell’arrivo di un treno, ragazzi che vanno sui tetti e si lasciano cadere . Sono sfide per dimostrare il proprio sangue freddo, la propria determinazione, la propria superiorità, la propria forza, o la propria debolezza a seconda dei punti di vista. Ragazzi che ogni giorno rischiano l’osso del collo per puro gesto di sfida e supremazia. In passato alcuni ragazzi si distinguevano per grandi gesti di generosità e solidarietà specie in tempo di guerra, ora per gesti audaci dal sapore di fiele. Ci sono madri che piangono i figli scomparsi per simili atteggiamenti. Ci sono soggetti che soffrono di entrambe le patologie descritte solo che non lo sanno, solo perché si sentono normali o addirittura superiore alla comune massa di gente idiota. Secondo lo stesso Balint ogni persona rimpiange nell’inconscio il suo stato fetale, quando viveva in armonia con il cosmo. Nella vita ogni uomo cerca di ritrovare quell’equilibrio perduto attraverso la creazione artistica, l’estasi religiosa e persino l’orgasmo. Tuttavia molti hanno perduto il concetto di armonia e pur di dimostrare il loro potere sono capaci di gesti estremi. Il dramma dei moderni malati di protagonismo è il fatto che si credono normali, anzi per certi versi, immortali.

 

Ester Eroli

 

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