L’urbanizzazione italiana

Le principali città italiane, capoluogo di provincia, sono assillate dal problema del traffico.  Tutte le arterie principali appaiono congestionate di traffico. Ogni mattina folle di pendolari raggiungono il centro con ogni mezzo per lavorare. Molte sono le persone che si sono trasferite in periferia o in provincia per ovviare al problema dei prezzi elevati degli affitti e degli immobili in generale. Ogni giorno avvengono quindi molti spostamenti all’interno della cerchia urbana. Questo fenomeno si sta accentuando e appare tipicamente italiano. In Germania ad esempio si sono trovate altre soluzioni, che potremo anche noi adottare se fossimo più oculati. In Germania si sono in primo luogo sfruttate le aree verdi abbandonate nel centro o riservate a parco. In  queste zone si sono costruite case confortevoli, ma a buon mercato. In secondo luogo si sono recuperati immobili dismessi come ex ospedali, caserme, scuole ecc. Si è trattato quindi di una riconversione di questi immobili, che con appositi ritocchi, sono divenute abitazioni accoglienti e poi quasi sempre situate in aree strategiche non lontano dal centro storico. Anche nelle città italiane ci sono ex fabbriche, ex canili, ex conventi che potrebbero essere riconvertiti e riutilizzati di nuovo. Le aree abbandonate, le aree verdi libere sono presenti in tutte le città italiane. Invece anche a Roma, nella capitale ,si tralasciano queste aree incolte, dove troviamo incuria e degrado, e si costruisce in zone lontanissime e scomode, non servite nemmeno da mezzi pubblici. L’esempio tedesco ci fornisce lo spunto per attuare anche noi strategie convincenti. Non ci mancano le risorse ci manca la buona volontà.

 

Ester Eroli

 

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