Maleducazione

Negli ultimi tempi la televisione non trasmette più commedie teatrali, film d’amore, incontri sportivi. In tv prevalgono dibattiti politici, discussioni economiche. Le trasmissioni hanno mille nomi, sono condotte da mille giornalisti ma il succo è sempre lo stesso. I contenuti sono sempre gli stessi. Abbiamo piazza pulita, di martedì, ma l’argomento centrale è sempre l’attualità politica e di conseguenza economica. Sembra che sia indispensabile per gli italiani parlare solo di questioni pubbliche. La televisione sembra determinata ad annoiarci con lunghi e estenuanti dibattiti politici. I politici invitati alle trasmissioni hanno un atteggiamento superiore come se fossero gli unici depositari della verità assoluta. Spesso scopriamo che il loro universo è limitato, ridotto  visto che non sanno neppure il prezzo reale di alcuni prodotti in circolazione. Sicuramente vivono su una nuvola sospesa nel cielo data la loro grande personalità e reputazione. Il destino della gente comune, non importante, non fa testo, essa deve rimanere in disparte. Non merita rispetto, non merita una vita dignitosa.

Spesso alle trasmissioni vengono invitate persone in difficoltà che sbandierano il proprio privato ai quattro venti ma che raramente sono considerati e salvati. I politici di turno se ne infischiano, nell’euforia delle belle parole. Non si espongono per salvare gente con dei problemi che conduce una vita amara. Il politico esce sempre indenne dai dibattiti, come previsto dal copione, non si sporca le mani, non agita sospetti.

I dibattiti seguono razionalmente un cerimoniale standard. Ci sono strali, interventi mirati, frasi fatte, battibecchi,  battute e sottintesi che il politico navigato sa fronteggiare.

Il dramma è che in questi dibattiti, nonostante la presenza di gente colta che si reputa importante, si adotta un comportamento abominevole e maleducato per eccellenza: si parla tutti insieme e la voce di una persona copre con violenza quella dell’altra. Alla fine si crea solo caos e confusione e i problemi restano sul tappeto perennemente irrisolti.

Ci chiediamo se sia utile continuare a seguire sterili discussioni.

 

Ester Eroli

 

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