Manie di persecuzione

Manie di persecuzioneIl mondo è sicuramente cambiato. Siamo in un’epoca profondamente trasformata dalla tecnologia. Fra qualche tempo sarà possibile spostare le pareti di una stanza con un semplice click o volare su una strada realizzata in cielo. E’ possibile comunicare stando seduti su un tram, o visitare un museo in un paese lontano virtualmente. Intorno a noi dovrebbe esserci un clima sereno, invece notiamo con stupore la nevrosi sempre in agguato, lo stress come pane quotidiano. La nevrosi in alcuni casi si manifesta come una vera mania di persecuzione, che ha dell’incredibile. Al mattino, per andare al lavoro, ci capita di prendere sempre lo stesso autobus alla stessa ora, con le stesse persone. Spesso notiamo che ci sono persone che non tollerano la nostra presenza. Si alzano al nostro arrivo, si girano di spalle, cambiano posto, si dileguano, fanno strani commenti al nostro passaggio. Di solito sono donne che mostrano una certa intolleranza verso altre donne, senza motivo, anche perché non conoscono minimamente la persona. E’ una antipatia a fior di pelle dettata da strani pregiudizi. Ci può capitare di frequentare persino una chiesa e di notare gli stessi atteggiamenti discriminatori, le stesse forme di intolleranza maniacale. Le donne sono capaci di perseguitare la persona con sguardi indagatori, ironici, con atteggiamenti di rifiuto. Sono donne che tormentano anche solo con lo sguardo, che magari si atteggiano per farsi notare dalla nuova persona che non ha alcun interesse a soffermarsi su di loro, ad accanirsi su di loro. Di solito è una rivalità dettata dai vestiti, dal modo di fare. Se una persona veste elegante o veste male diviene oggetto di strali più o meno velenosi. Ci sono donne che si fissano a perseguitare un’altra donna e anche se questa è indifferente e ben disposta nei loro confronti, si accaniscono, vanno fino in fondo, non gettato la spugna. Ci sono donne nel quartiere che altezzose non ci salutano, non ci calcolano quando le incontriamo, pur conoscendole, ma che poi le sorprendiamo, quando guardiamo dietro le tende della nostra stanza, a guardare il nostro balcone, o la nostra finestra con insistenza maniacale come farebbe un assiduo corteggiatore innamorato. Ci sono donne che sono curiosissime della nostra privacy ma che poi non ci guardano in faccia in determinate circostanze. Allora se non c’è amicizia non ci deve essere nemmeno complicità, familiarità, interesse. Ci sono donne sempre pronte a girarsi dall’altra parte, a non aiutarci, a deriderci magari con le altre amiche. Spesso si diventa il bersaglio di pettegolezzi femminili per futili motivi. Le donne più degli uomini soffrono di queste manie di persecuzione. Ci sono commesse che diventano scorbutiche, che maltrattano senza motivo solo altre donne, poi con i clienti uomini sono gentili. Allora ci ritroviamo a non andare più in certi negozi per non essere ossessionate da comportamenti invadenti e a tratti maleducati. Abbandoniamo gruppi di chiesa, bar, farmacie, luoghi di ritrovo per non imbatterci nella fanatica di turno che ci tormenta ingiustamente. Siamo silenziose, attente ai particolari, precise eppure ci rendiamo conto di non essere ben viste dalla donne che incontriamo per la strada. L’approccio con gli altri dovrebbe essere rilassato. Tormentare gli altri con frasi e occhiate non serve a nulla, non costruisce niente, non porta da nessuna parte, crea solo disagio. Conoscere profondamente l’altro potrebbe essere un’esperienza entusiasmante che arricchisce.

 

Ester Eroli

 

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