Mille scuse

Nel mondo attuale sta crescendo a dismisura il club degli uomini che non si sposano, preferendo convivenze, flirt e altro. Molti si crogiolano in storie infinite, accumulando fidanzate una dietro l’altra. Uno spaventoso andirivieni di donne, un passare da una donna all’altra come fosse un hobby, con disinvoltura. Alle donne si offrono storie leggere, è scontato non chiedere l’anello di fidanzamento. Offerte in amicizia, che non mettono a repentaglio il cuore, la vita.

Gli uomini più onesti e sinceri si orientano verso la convivenza, anche lunga. Un modo per temporeggiare, per evitare proposte formali, annunci di fidanzamento ufficiale.

E’ una tattica non parlare mai di nozze, anche perché la parola stessa è fonte di stress. Per molti ragazzi è sempre troppo presto parlare di matrimonio, che non è visto come una opportunità di crescita ma come una trappola mortale su cui aleggia lo spettro della depressione. Nessun uomo chiede più la mano di una donna al padre di lei. Sono orrori del passato ormai morto e sepolto. Alcune questioni sono solo perdite di tempo.

Molti conviventi dicono di non potersi sposare per ragioni prettamente economiche, fanno allusioni al fatto di non avere un badge sufficiente per affrontare le spese di una cerimonia nuziale, di non avere un lavoro ben remunerato. Innanzi tutto non è detto che si debba fare un matrimonio da favola.

La cosa che colpisce di più è che proprio quelli che si lamentano di non avere soldi per sposarsi poi fanno vacanze da sogno ai tropici, nei resort esclusivi del sud Africa, viaggiano in taxi, fanno sport estremi e impegnativi, e costosi, frequentano locali notturni di prim’ordine, hanno un guardaroba pieno di vestiti e stivali firmati.

Mille scuse vengono accampate per non rispettare l’impegno fondamentale con l’altra persona. Mille scuse, bugie che fanno esplodere la rabbia di chi ascolta attentamente.

Forse in passato i giovani erano meno viziati e più responsabili.

 

Ester Eroli

 

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