Mondo dei barbari

Mondo dei barbariPer gli orgogliosi romani civilizzati i barbari erano popolazioni rozze e incivili. Tuttavia se guardiamo con occhio critico, acuto la nostra società contemporanea ci rendiamo conto, dispiaciuti, che i barbari sono tornati, più vigorosi di prima. I barbari anche nei combattimenti non seguivano nessuno logica, al tempo dei romani saccheggiavano, bruciavano, distruggevano, stupravano, lasciavano tracce del loro passaggio ovunque. Anche oggi restiamo sorpresi nel vedere prati, giardini coperti di spazzatura, di immondizia, di cicche di sigarette, di escrementi di cani. Orde di giovani devastano panchine, lasciano bottiglie di plastica persino in alta montagna senza che nessuno intervenga. Non chiedono permesso quando passano, prendono a spintoni gli anziani. Colpisce lo sguardo, richiama l’attenzione la vista di un giovane che spintona anche una bella ragazza senza ritegno. Gli anziani non vengono presi sul serio. Poi si scopre che anche gli anziani imbrattano, deturpano la natura, offendono gli altri. L’imbarbarimento sembra direttamente proporzionale allo sviluppo del progresso. Al mare i bambini tirano la sabbia, colpiscono con i palloni senza chiedere scusa. Si prende l’ascensore con gente che non vuole comunicare, non vuole dire nemmeno buongiorno. Tutti guardano per terra, intenti solo alle proprie occupazioni. Al mercato si travolge la gente che passa, le anziane che passano con i carrelli. Nessuna pietà per anziani, per bambini, per disabili. Ognuno possiede tutto, beni preziosi ma non possiede l’educazione. A un certo punto ci sentiamo invisibili. Ci fa pena la vicina di casa che fino a ieri ci aveva chiesto il numero di telefono del pronto intervento dell’ascensore girarsi al nostro rientro dalla vacanze, solo perché non vuole salutarci, non vuole vedere la nostra pelle abbronzata, magari per rabbia e invidia . Non vuole rispettarci perché non ci considera. Nessuno ci prende sul serio. Anzi molti sono appagati solo nel vederci strisciare per terra. Allora noi moriamo ma non diciamo una parola chiusi nel nostro dolore. La disumanità, la cattiveria ci impensierisce,  ci fa pensare a un mondo di barbari civilizzati peggiori dei precedenti che almeno erano più ingenui. Ci sentiamo inutili, talvolta perseguitatati da orde di barbari che ci guardano con aria superiore. Scopriamo lo sguardo inquisitore dei cosidetti amici che aspettano solo un nostro passo falso. Il riscatto sarebbe quello forse di comportarci pure noi come barbari. Così anche noi finiamo per non salutare, per passare oltre. I barbari contaminano con il loro comportamento strafottente, sono di esempio. Poi ci sono quelli che non sono capaci di atti di maleducazione, e sono quelli che sono più derisi, che hanno la peggio in tutti i sensi. I barbari non sono solo i longobardi, che pure avevano una civiltà, sono anche i nostri fratelli che della vita non hanno capito nulla se non la prepotenza e la superbia. Mettere riparo al dilagare delle barbarie sembra sempre più difficile, visto che anche i genitori, gli educatori non sanno che pesci prendere e sono sopraffatti. La barbarie è divenuta un costume e per i ben educati il nostro tempo è duro che diamante, nonostante il confort della tecnologia. Qualche volta la vita comoda non rallegra il cuore davanti all’affronto di un barbaro maleducato. Troppo lassismo ha generato nuovi mostri che schiamazzano nella notte e uccidono i cani. Le scuole potrebbero cercare di favorire una inversione di rotta richiamando all’ordine. I barbari vanno educati da piccoli.

 

Ester Eroli

 

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