I musei di città di Castello (RM)

I musei di città di Castello (RM)Città di Castello nell’alta valle del Tevere, al centro della val Tiberina,  colpisce soprattutto per il suo patrimonio religioso e artistico. E’ l’unico borgo della regione ad avere aspetti rinascimentali, grazie anche all’influsso della ricca famiglia Vitelli. E’ stata una antica diocesi come mostra il palazzo vescovile adibito anche a prigione e i numerosi santuari e monasteri. Di notevole importanza è la pinacoteca comunale che è sorta nella sede del palazzo Vitelli, palazzo cinquecentesco realizzato dalla famiglia dominatrice che ne fece ben altri quattro. E’ il secondo museo umbro dopo Perugia. In esso spicca il salone d’onore realizzato per volontà di Alessandro Vitelli. In questo museo troviamo un dipinto unico nel suo genere lo stendardo della Trinità di Raffaello. In passato c’era anche lo Sposalizio della vergine dello stesso autore che ora si trova nella pinacoteca di Brera. Troviamo anche il martirio di san Sebastiano di luca Signorelli, cittadino onorario e lo stendardo di san Giovanni Battista. Nella prima sala troviamo una pala del maestro di città di Castello risalente al XIII secolo, che prende a modello le madonne in trono di Duccio. Nel grande palazzo troviamo poi collezioni di arte contemporanea frutto per lo più di donazioni e anche un giardino all’italiana ristrutturato. Un altro museo importante è quello diocesano del duomo. Nel 1935 un contadino trovò ben venticinque oggetti e manufatti del VI secolo, per la maggior parte simboli cristiani. Grazie a un accordo tra il vescovo della città e il ministero dell’istruzione i reperti, per lo più dell’anno mille,  ritrovati furono esposti al pubblico. L’inaugurazione del museo avvenne nel 1940. Il museo occupava molte stanze della antica canonica. In questo museo troviamo la pala d’altare di oreficeria del XII secolo dedicata a Celestino II. Troviamo il bastone pastorale del vescovo di scuola senese del XIV secolo.  Troviamo poi due statue di scuola locale dei patroni Florido e Amanzio. Florido è particolarmente venerato perché a lui si deve la ricostruzione del borgo.  Si possono trovare anche opere dell’alto Medioevo. Il primo piano ospita e espone parati pontificali, alcuni appartenuti all’arcivescovo Bufalini. Si trova anche un Cristo in gloria del Rosso fiorentino, esempio mirabile di umanesimo toscano e una madonna con bambino del Pinturicchio.

 

Ester Eroli

 

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