Il museo della comunicazione di Roma

A Roma a viale Europa, angolo Colombo, presso il ministero dello sviluppo economico troviamo il museo della comunicazione, sia aerea che marittima e terrestre . Un percorso museale di 3500 metri quadri. Il primo museo fu creato ufficialmente a Firenze nel 1878 grazie ad alcuni donatori privati. Gli oggetti vennero accuratamente catalogati. Poi venne trasferito a Roma nel 1907. Una sede importante fu quella del quartiere Prati nel 1939. Solo nel 1977 venne portato all’eur e inaugurato nel 1982. Il museo è visitabile solo su prenotazione ed è chiuso il sabato e la  domenica. Esso è suddiviso per aree tematiche e gli oggetti sono chiusi in vetrine. Viene descritta l’evoluzione del servizio postale nel tempo e le innovazioni tecnologiche delle telecomunicazioni. Sono frequenti i riferimenti storici e le allusioni agli inventori come Bell, Meucci, Marconi ecc. Nel museo troviamo oggetti, cimeli, francobolli, computer, cassaforti, oggettistica, pergamene, foto, pinze e bolli di carattere militare, bolli e suggelli, radio, stemmi, cassette, lettere, avvisi, manoscritti, carte, mappe, quotidiani, carte geografiche, riviste, testi antichi e moderni, caroline, cartelline, monografie, bollettini, cataloghi, collezioni donate da privati, bozzetti dipinti da artisti, raccolte filateliche.

Possiamo trovare telecamere, televisioni e tubi catodici, ponti radio, registratori, detector magnetico, apparecchi morse, film.

Nel catalogo informativo, in ordine cronologico, troviamo una vera biblioteca ricca di una banca dati informatica dove è possibile intraprendere ricerche di vario tipo.  Si tratta di un archivio storico.

Il museo unico in Italia, narra la storia della telefonia, della radio, della tv, della telegrafia, della marcofilia, della telegrafia elettrica, dei francobolli, dei bollettini postali.

Troviamo ricostruite le buche per le lettere. E’ esposta la più antica buca che risale al 1633 e che recava scritte in latino. Per la storia delle poste ritroviamo ricostruito un intero ufficio postale dell’800 con tanto di rimessa per la diligenza e divisa del personale.

 

Ester Eroli

 

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