Nucleare si, nucleare no

Nucleare si, nucleare noOrmai il dibattito è acceso, dopo che l’incidente giapponese è arrivato puntuale alle soglie di un possibile referendum che chiede agli italiani, con la solita formula truffaldina  per cui se sei d’accordo devi votare no e se sei contrario sì, se vorrebbero avere centrali nucleari sul territorio nazionale. A stupire però è che in molti dibattiti si hanno idee diverse anche su questioni che dovrebbero essere oggettive: quanto costa, dopo quanto tempo la centrale diventa attiva e ammortizza le spese di costruzione, quanto produce etc etc. Com’è possibile che un economista dica che col nucleare e basta potremmo soddisfare interamente il nostro fabbisogno energetico, rompendo ogni dipendenza parassitaria da paesi come la Libia e la Russia per petrolio e gas, mentre un altro sostenga che esso coprirebbe comunque solo il 5% della fornitura necessaria? Il gap tra i due valori non è una semplice oscillazione che una scientifica teoria degli errori attribuirebbe a qualche approssimazione.
In politica poi, il tema è trattato con pillole o sentenze lanciate qua e là quando il cervello degli onorevoli è in pausa da federalismi, escort rubacuori e appartamenti a Montecarlo che conviene rivendere tramite i simpatici agenti di Real Time.
Non sarebbe necessario informare con una trasmissione, magari RAI (il canale che ormai si è dimenticato di essere la rete del servizio pubblico), di cosa sia di preciso una centrale nucleare, come funzioni, quanto davvero possa costare e che vantaggi reali ed effettivi possa avere con dei dati alla mano certi e indiscutibili? Se il trucco dei vertici è che,tramite la disinformazione,la popolazione possa votare allo sbaraglio
un no (che equivale a un sì) e dunque appoggiare un progetto discutibile, così che in caso di incidenti o problemi vari si può dire che loro hanno seguito il volere degli italiani, forse potrebbe funzionare, ma poi sta a loro vedersela coi vari capi regionali, tutti contrari a una centrale in casa propria.

Io pongo una sola domanda: se il nucleare è, a dire dei favorevoli, una scelta così scontata e vantaggiosa, senza vere controindicazioni, perchè si deve fare un referendum? Io non ricordo referendum per far aprire o meno qualche centrale idroelettrica o quella geotermica di Larderello!

 

Mattia Gelosa

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.