Olevano Romano

E’ risaputo che Giovanni Gentile era originario di Olevano romano, un paese alle porte di Roma, dista solo 54 km, sul monte denominato Celeste, ai margini dei monti Prenestini, in una altitudine di 500 metri sul livello del mare. Il borgo di epoca romana, come mostra la cinta muraria, conserva al suo interno tracce di epoca pre romana. Si sviluppò nel medioevo essendo un castrum, come mostra la torre di stile medievale  costruita all’epoca del dominio dei Colonna . Il gonfalone mostra la scritta SPQR, segno del riconoscimento di Roma. Lo stemma rappresenta tre colline con un ramo di ulivo. La sala comunale colpisce per i suoi affreschi di stampo tedesco raffiguranti paesaggi della campagna di Olevano, campagna ricca di ulivi e viti. Qui si produce il vino Cesanese e sono presenti molte aziende e cantine sociali. Si produce di questo vitigno vino rosso dolce frizzante e secco che viene esportato anche all’estero e che ha avuto molti riconoscimenti nazionale e esteri.

La chiesa principale è quella di santa Margherita che è anche parrocchia, realizzata dallo stesso architetto che ha fatto il duomo di Palestrina. Santa Margherita vergine  e martire di Antiochia viene festeggiata il 13 gennaio e il 20 luglio con una festa patronale caratterizzata da una rievocazione storica che viene dal passato come dicono le fonti. All’interno sono raffigurati altri santi come sant’Agnese, sant’Antonio abate festeggiato il 17 gennaio con la benedizione degli animali. L’altra chiesa importante è san Rocco, piccola con riferimenti a santa Teresa, immagini di santa Rita e san Sebastiano. Le parrocchie sono attive come mostrano le associazioni e i gruppi scout. Nella parte bassa del paese, in una piazza pavimentata, troviamo il santuario dell’Annunziata.  Importante è anche una villa romana e il museo civico.

In questo paese è molto importante il museo studio realizzato nel diciannovesimo secolo. Infatti questa terrà ospitò artisti e pittori provenienti da tutta Europa, tedeschi, francesi, danesi intenti a dipingere la natura e il paesaggio del luogo. Il tirolese Koch soggiornò a Olevano e si sposò con una nobildonna locale Cassandra Ranaldi. Il pittore Corot dipinse molte opere ispirate al paese e ai suoi boschi. Il giovane pittore Horny  rimase nel paese per cinque anni e morì  a 26 anni nel paese e fu sepolto nella chiesa di san Rocco. Gli artisti erano ospitati negli alberghi, in alcune case, nell’accademia. Ben presto arrivarono anche artisti russi e scandinavi, specie alla fine dell’800 e anche scrittori. Il primo nucleo del museo risale al 1935. Venne arricchito con collezioni anche private nel 1959. Il museo organizza anche premi  ospita arte contemporanea di pittori svizzeri, francesi ecc.  Le opere sono tutte dell’800 e del 900. Sono collezioni, anche di stampe, di vario tipo anche se prevale la rappresentazione di vedute romane e della sua campagna. Il museo è aperto sabato e domenica.

In questo paese i prodotti tipici sono molti. I dolci tipici sono i tortelli di pasta frolla  e i ciambellini con vino e anice.

 

Ester Eroli

 

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