Passare al potere

Passare al potereViviamo in una società complessa e il nostro desiderio è spesso quello di volerla cambiare a ogni costo. Gradiremo essere risoluti per abbattere i muri e spezzare le catene del male. Si desidera un mutamento definitivo, concreto. Spesso ci sembra di essere condannati per sempre a lottare per ogni briciola, anche la più piccola. Ingenuamente abbiamo creduto che la lotta a viso aperto fosse la strada migliore. In alcuni casi ci siamo esposti e poi siamo fuggiti. Il potere ci ha sempre ignorato con la sua aria beffarda nonostante i nostri sforzi per essere presenti. Chi è arrivato al potere non ha mai più pensato al popolo. Tutto questo ci ha messo la rabbia in corpo. Abbiamo visto la gente finire in strada senza pietà a fare i barboni, gli operai protestare sotto la fabbrica per gli imminenti licenziamenti, i disoccupati arrancare per arrivare a fine mese, un numero notevole di persone finire senza contratto in pianta stabile o all’estero per trovare un lavoro. Abbiamo visto situazioni di solitudine e dolore. Con espressione assorta abbiamo visto la fine delle certezze. Ci siamo raccontati la vita e abbiamo scoperto di essere tutti sulla stessa barca come detenuti in un campo di concentramento. Il potere non ci ha rispettato come avrebbe dovuto, si è limitato a giustificare il proprio operato. I segreti del potere sono passati tutti sotto silenzio. Chi si è impadronito del potere ci ha lasciati soli, con il ricordo vivido di un passato più accettabile. Abbiamo sentito voci, inseguito indizi, ascoltato il manto di solitudine e silenzio che ci ha avvolto. Abbiamo indagato convinti che era necessario denunciare certi massacri, certe condizioni tristi. Abbiamo lottato per accumulare prove, per combattere censure. Ci siamo illusi di poter scalfire il potere inflessibile. Abbiamo preso dei provvedimenti senza paure. Abbiamo creduto per primi che il nostro grido di allarme venisse ascoltato, che il potere avesse avuto una coscienza. Abbiamo accettato gli sforzi del potere per redimersi. Abbiamo preso iniziative repentine in vari settori. Impavidi abbiamo preteso di mettere ordine, di prendere ogni cosa alla lettera. Abbiamo pensato di farci sentire, di lottare fino a un bagno di sangue. Il potere ci ha scavalcato e volutamente ignorato. Allora abbiamo compreso che era meglio tacere, rimanere nell’ombra in attesa che il fetore, il male passasse da solo senza interventi. Poi abbiamo visto che tutto si è risolto da solo, in automatico è venuto fuori lo squallore e il dramma. Chi ha sbagliato ha dovuto pagare senza un nostro provvidenziale intervento. Spesso bisogna aspettare che il male passi da solo e aspettare che il cadavere del nemico passi sotto le nostre finestre.

 

Ester Eroli

 

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