Passare alla storia

Passare alla storiaLa canonizzazione di papa Giovanni XIII e di Giovanni Paolo II domenica 27 aprile 2014 ci ha resi tutti felici. Un evento unico, irripetibile si è svolto sotto i nostri occhi che sarà archiviato dalla storia, che finirà per sempre nella storia. I suoi protagonisti saranno ricordati nei secoli come uomini santi, segnati dalla santità . Per secoli si parlerà di questi due santi, innalzati all’onore degli altari di Cristo. Anche per i non credenti, per i membri delle altre religioni i papi canonizzati sono stati un esempio di saggezza, di grandezza interiore, di profonda spiritualità, di sapienza. Allora ci viene sotto gli occhi il vangelo secondo Luca che riporta una frase storica di Gesù che dice che chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato. Gesù andando in casa di uno dei farisei sottolinea l’importanza di essere umili, di accettare gli ultimi posti. La ricompensa nei cieli sarà proprio degli umili. Pensiamo allora ai politici corrotti, ai dirigenti, ai ricchi, ai manager, ai potenti, che pensano di essere perfetti e per questo non ascoltano nessuno, che nella loro povertà di spirito, si sentono superiori. Sono persone che ambiscono ai primi posti che qualche volte li ottengono, che si vantano, che disprezzano gli altri, che mantengono le distanze dagli altri, che si inorgogliscono per la propria posizione sociale, che considerano perdenti le persone remissive, che vogliono essere solo loro gli artefici del loro destino. Sono persone che hanno ville, auto di lusso che mai penserebbero di invitare i poveri allo loro mensa. La superbia ambiziosa e vanitosa non porta da nessuna parte perché non nasce dall’amore, porta solo a una effimera grandezza destinata a esaurirsi. Allora vediamo politici che cadono in disgrazia, che vengono arrestati, uomini potenti che perdono figli e ricchezze. Gli umili al momento opportuno ottengono il loro trionfo. I due nuovi santi hanno perseverato nel loro atteggiamento umile, hanno guardato con fiducia al futuro e nel loro destino c’è stato il momento finale dell’esaltazione. Hanno accettato di rimanere fedeli ai loro ideali. Sono stati umili senza apparire presuntuosi. Il destino li ha premiati per l’eternità. Gli altri, i superbi, vengono spesso pure premiati ma per un tempo ristretto. Con il tempo il loro potere crolla perché non ha fondamenta, come è crollato l’impero romano, su cui Cristo, volutamente, non ha mai speso una parola. Non conviene perdere fiato per un’impresa destinata al fallimento.

 

Ester Eroli

 

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