Petrarca

Nel verde dei colli Euganei nella provincia di Padova troviamo un borgo trecentesco famoso per la presenza in esso della casa e della tomba del Petrarca. Il poeta scoprì Arquà, di origini antiche che risalgono all’età del bronzo,  quando si recò alle terme di Abano Terme per delle cure.

Il paese, molto ospitale,  è noto soprattutto per la festa singolare della giuggiola, prodotto tipico locale,  che si svolge la prima e la seconda domenica di Ottobre. Nei giardini, nelle abitazioni, negli orti si coltiva ancora questa pianta che ha un blando effetto lassativo.  Festa organizzata quasi per intero dalla pro loco, molto attiva  La manifestazione si svolge nel centro intorno a piazza Roma, cuore pulsante del borgo e palazzo Contarini. Essa prevede mostre, spettacoli musicali, balli, esposizioni di arte e artigianato, di prodotti come l’olio, il vino locale, ricostruzioni di ambienti medievali, stand gastronomici, rappresentazioni a tema medievale.

La giuggiola, più volte citata anticamente da scrittori classici come Erodoto, è un arbusto di origini asiatiche, caucasiche, importato dai romani e diffuso nella zona del mediterraneo, molto diffuso in Siria. Con una specie affine si fece la corona di spine di Cristo, infatti questa pianta ha delle spine. E’ una pianta che sopporta il freddo, ama le estati calde,  non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, ma ha una crescita abbastanza lenta. La sua corteccia è corrugata, le sue foglie sono di un verde brillante, i suoi frutti prelibati. L’albero può raggiungere i dodici metri di altezza, i fiori sono di solito di un colore bianco verdastro.

Viene spesso coltivata come pianta ornamentale. Il suo frutto è simile alle dimensioni di un’oliva, con tanto di nocciolo, con una buccia liscia e sottile, di color rosso cupo. La polpa, dal sapore dolce acidulo, è farinosa e compatta. Il sapore è come quello di una mela. Per la polpa giallastra e il sapore dolce, dopo lunga maturazione per essicazione, viene chiamata anche dattero cinese.

La giuggiola può essere consumata fresca, subito dopo la raccolta, o conservata, ad esempio essiccata. Alcuni la mettono sotto spirito perché si conserva meglio.

Viene usata per preparare sciroppi, conserve, marmellate, come ingrediente per dolci secchi, per farcire torte, per fare biscotti.

Dalla giuggiola si ricava un liquore noto come brodo di giuggiole.

 

Ester Eroli

 

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