Piccole falsità, grandi bugie

Piccole falsità, grandi bugieViviamo quasi tutti in case confortevoli, piene di comodità come lavastoviglie, lavatrici. Nel nostro regno non accettiamo intrusioni. Nell’era della globalizzazione totale viviamo reclusi nel nostro mondo e preferiamo cercare persone su internet, persone virtuali piuttosto che in carne ed ossa. Sul web ordiniamo persino capi di abbigliamento, perché andare in una boutique costa fatica. Sul web avvengono così patetici scambi umani dove predominano bugie e intrighi, tradimenti e voltafaccia.

Ci si reca in palestra e lì non si da confidenza a nessuno. Ci sono quelli che in ascensore voltano le spalle verso il vetro per non essere visti da chi magari sta sul pianerottolo a chiamare l’ascensore. Ci sono poi quelli che prima di uscire di casa guardano all’occhio magico per avere il campo libero, per paura di incontrare qualcuno. Incontrare gli altri significa ascoltare le loro lamentele, le loro esaltazioni boriose.

L’invidia provoca l’erezione di mura invalicabili. Di fronte al pericolo non si fa fronte comune, come le volpi che in caso di pericolo si abbracciano e muoiono a coppia. Siamo in una fase calante, in declino. Il percorso dell’umanità è pieno di pericoli. In verità ci circonda la menzogna, l’ipocrisia, l’interesse. Sul lavoro, nei luoghi pubblici, nelle riunioni di condominio, sui mezzi, in banca, negli uffici pubblici, all’anagrafe, al bar, in palestra, dal dentista subiamo i maltrattamenti della società più o meno garbati, più o meno evidenti. Persone che ci travolgono, che ci offendono, che non ci rispettano come esseri umani.

Dentro le mura domestiche, nel nostro tempio dorato, subiamo i maltrattamenti più o meno evidenti dei parenti e amici. Parenti che si riuniscono per Natale e non ci invitano, amici curiosi che vengono in casa nostra solo per spettegolare, cugini che non ci fanno gli auguri per Natale o si limitano a uno stringato messaggio freddo sul telefonino come se quella frase bastasse a riempiere un vuoto. Le famiglie sono sempre più povere di figli. La novità dei tempi moderni sono proprio queste maniere brutali, spicce, umilianti perché tutti hanno fretta e non possono perdere tempo con noi. Si maltrattano persino donne anziane e bambini. Si ruba ovunque scampoli di dignità. Non serve parlare, fare le prediche. Il giorno dopo ci ritroviamo a parlare da soli mentre un tizio ci urta, ci ruba la borsetta.

Come animali ci rassegniamo a leggere un libro la sera da soli. La lettura diventa pane quotidiano per chi non può permettersi altro lusso. La lettura è un conforto se è vero il proverbio che dice ad agnello tosato dio misura il vento. Agli uomini soli, sempre più numerosi, è rimasta la lettura, per conoscere altri mondi diversi da questo nostro arido e perverso.

 

Ester Eroli

 

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