Pregi storici dei Vichinghi

Per la stragrande maggioranza delle persone di ogni ceto e nazione, i vichinghi sono stati un popolo scandinavo caratterizzato da particolari abilità navigatorie, dotato di grande coraggio e sprezzo del pericolo, ma anche e soprattutto  formato da rozzi e feroci predoni, di civiltà pressoché neolitica, dedito alle veloci scorrerie, al saccheggio, allo stupro, alla cattura e all’utilizzo di schiavi, nonché incapace di creare tecnologie.

Ciò è vero, ma non del tutto, perché se si va ad esaminare il loro passato, la loro storia documentata, si scopre che erano accreditati di diverse invenzioni e tecnologie che, in seguito, si sarebbero rivelate utili a tutta l’umanità.

La bussola, per cominciare, anche se a noi Italiani piace indicare nell’amalfitano Flavio Gioia il suo inventore, o meglio introduttore e perfezionatore, visto che lui stesso l’aveva importata dalla Cina nell’XI° secolo. Ebbene “i rozzi” Vichinghi, utilizzavano un rudimentale pezzo di ferro magnetico a forma di punta di freccia da arco, appeso ad un filo a piombo, che indicava perennemente il Nord, permettendogli di ritrovare sempre la rotta per il ritorno a casa anche all’interno dei loro perenni e pericolosi banchi di nebbia.

Gli zoccoli di legno: Vere e proprie calzature con suola in legno zigrinato  dotato di plantare anatomico e tomaia in cuoio bucherellato, con punta in su, che permetteva di tenere i piedi caldi e comodamente alloggiati, senza il pericolo di scivolare sulle umide tolde delle loro navi, i famosi drakkar. Tale calzatura , dopo piccole evoluzioni e perfezionamenti, ha riscosso un clamoroso successo specialmente presso il personale medico e paramedico di tutto il mondo!

Il sacco a pelo, sorta di sacco impermeabile rivestito al suo interno di erta e calda pelle d’orso. Ogni vichingo ne possedeva almeno uno che dimensionava secondo la propria taglia, per infilarcisi e dormire comodamente in ogni dove, ben coibentato, soprattutto sulle navi, scongiurando il rischio di malanni tipici del raffreddamento.

Le tecniche di conservazione del pesce, sia essiccato, sia affumicato. Il nostro stoccafisso, ad esempio, deriva dal loro stok-fish, il merluzzone dei mari del Nord svuotato degli interiori ed essiccato all’aria come un panno steso. Anche l’aringa affumicata è lavorata tuttora con la stessa tecnica vichinga.

Le tecniche di costruzioni delle navi. I drakkar erano veri e propri capolavori d’ingegneria navale. Per la loro costruzione venivano utilizzati tre tipi di legno stagionato: il pesantissimo rovere per l’ossatura della chiglia, il pino silvestre per il fasciame, ed infine,  il lungo abete rosso per l’albero maestro, i  pennoni e i remi. Loscafo, in particolare, veniva dapprima elasticizzato  inserendo all’interno delle assi  delle radici sottili e poi impermeabilizzato con batuffoli di crine imbevuti di catrame. Detta agli imbarcazioni pescavano pochissimo, il che gli permetteva di approdare ai limiti della battigia senza danni e di tirare in secco lo scafo in ogni dove.

Infatti fu proprio un vichingo, Eric il rosso che, con una piccola flottiglia di drakkar, dopo aver colonizzato la Groenlandia,  per primo pose  il piede sul continente americano ben quattro secoli prima di Cristoforo Colombo! Le testimonianze e le tracce sono evidenti ed inconfutabili, solo che… loro non immaginavano nemmeno di aver scoperto un nuovo continente  e, rimasti assai delusi da  un territorio privo di popolazione e quindi non depredabile, non lo hanno pubblicizzato. Per loro era troppo lontano e privo di risorse economiche.

In somma Il rozzo popolo vichingo, non era così poi così sprovveduto e primitivo, predoni sì, schiavisti pure, ma anche coloro che non hanno mai esitato a varcare la soglia dell’ignoto! Per parecchi secoli è stato addirittura all’avanguardia nella cantieristica navale. Bisognerà attendere il XI° secolo perché qualcuno li superasse e li sopravanzasse tecnologicamente. Furono le quattro repubbliche marinare italiane, rispettivamente: Genova, Pisa, Amalfi e Venezia a porre fine alla loro egemonia marittima, scalzandoli da tutti gli avamposti che avevano seminato in tutto il mar Mediterraneo e addirittura nel mar Nero, Gli slavi poi ,diventati potenti, e  tecnologicamente a loro superiori, li cacciarono da tutti i loro insediamenti del centro Europa, distruggendoli ed annientandoli, avviandoli così, ad un rapido declino. Tra l’altro Il loro sistema di vita, basato sì sulla pesca, la pastorizia ma soprattutto  sull’altrui depredazione, li condusse inesorabilmente all’estinzione. Dei loro simili rimasero in auge ancora per un paio di secoli i soli Normanni,  Nord-man gli uomini del nord, un tempo vichinghi,  ma che per sopravvivere dovettero adattarsi ai territori in cui si erano insediati, cambiare le loro abitudini girovaghe e diventare sedentari. I loro insediamenti in Inghilterra, nel nord della Francia ed nella lontana Sicilia, ne sono un evidente storico esempio.

 

Adriano Zara

 

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