Quello che resta

Il tempo passa per tutti e a un certo punto della propria vita ci si ritrova con il volto segnato da rughe, le mani tremanti, i capelli morbidi striati di bianco, le gambe doloranti, con il corpo meno vigoroso. Anche intorno  a noi il nostro stesso mondo si è sbriciolato, è andato in frantumi. Molte persone appartenenti alla nostra cerchia familiare sono morti, molti amici sono lontani, malati, deceduti. Tuttavia il crollo non è avvenuto all’improvviso, ma si è trattato di una lenta erosione, granello dopo granello, sasso dopo sasso. Lentamente nel tempo le cose si sono trasformate, sono mutate, sono sparite. Soltanto dopo molto tempo è saltato agli occhi il mutamento.  All’inizio non ce ne siamo accorti, poi abbiamo realizzato, scoperto, capito. Prima avevamo la casa piena di gente, di grida, di risate, ora la nostra casa è vuota, deserta, muta. Le persone che frequentavano la nostra casa sono svanite nel nulla, inghiottite dal tempo, scomparse. Come comparse di teatro sono divenute fantasmi del passato, anche recente, senza consistenza. Il nostro tempo è finito, come per una beffa del destino il sole continua a illuminare i nostri giorni ormai inquieti. Abbiamo perso i nonni, i genitori, figli, animali, il nostro gatto è morto travolto da un camion, il nostro compagno/a è morto di infarto o altro.  Solo i ritratti muti sui mobili di mogano stanno a testimoniare che qualcuno è esistito nonostante tutto. Fotografie a colori, in bianco e nero, mostrano quelle che resta del nostro mondo. Delle persone rimangono solo quei pezzi di carta e niente altro. A noi non basta, ci sembra troppo poco. Il silenzio stesso della nostra casa elegante, ben arredata, ci schiaccia l’anima.  Cosa è rimasto di essenziale, di concreto? Siamo stati travolti dal processo rovinoso del tempo che distrugge tutto, sbriciola cose e persone. Questo è un fenomeno che accade a tutti inesorabilmente. Ci si consola con i ricordi, con le foto, con i nipoti, con chi ancora vive. Qualcosa tuttavia sembra essere rimasto intatto, anzi si è arricchita e perfezionata: la nostra anima. L’anima resta come tutti i ricordi nella memoria. Alla fine della vita rimangono veramente poche cose, essenziali come l’anima che rimane nuda e pura, senza orpelli, perché il resto non conta o è superfluo. Solo alla fine dell’esistenza  comprenderemo cosa conta veramente nella vita: l’anima, solo lei resiste, perché tutto il resto è vanità.

 

Ester Eroli

 

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