Rapporti di amicizia scomodi

Rapporti di amicizia scomodiSpesso stringiamo amicizia con persone diverse da noi magari incontrate a un corso, a un convegno, a scuola, in una serata fra amici, in una serata di beneficenza, in un viaggio . Alcune volte siamo costretti ad accettare delle amicizie magari perché il soggetto condivide l’alloggio con noi o le serate in allegria in un pub con amici. La diversità ci piace, ci stimola, ci mantiene vivi, ci fa riflettere, ci riempie di idee nuove, ci fa avvicinare all’idea di amicizia pura. Alcuni di questi amici ci sembrano schietti e franchi, controllati, razionali, la loro anima facilmente accessibile. Scopriamo che alcuni sono generosi, disponibili, diretti. Con il passare del tempo ci rendiamo conto che le loro occupazioni principali non sono le nostre, che la loro concezione del mondo non è la nostra, che le loro risposte non sono sempre sincere, che il loro sorriso è forzato, che il loro sguardo su di noi è ironico, che le loro dichiarazioni sono false. Ci capita di rado di capire subito i primi segnali di crisi. La realtà ci suggerisce di guardare elementi che cadono sotto i nostri occhi increduli. Questi amici cominciano a prendersi gioco di noi anche in pubblico, protestano contro di noi con veemenza, con uno strano tremito nella voce. Fingono di nutrire affetto per noi ma ci detestano proprio in virtù della diversità.

Con il tempo il loro diverso stile di vita viene alla luce, si accentua la differenza con il nostro. Gli amici cominciano ad avanzare critiche, a deridere. Scopriamo che questi soggetti apprezzano solo la ricchezza e i soldi, che sono divorati dall’ansia del successo che sono capaci di ucciderci con le parole dettate dall’orgoglio e l’invidia. Ci sentiamo frustrati, incapaci di reagire. Manteniamo in automatico un discreto sangue freddo. Spesso ciechi non ci rendiamo conto di chi abbiamo davanti, sottovalutiamo i segnali e non capiamo di essere in pericolo. L’altro dice male di noi, si prende delle libertà, si prende gioco dei nostri sentimenti, ci deruba, ci sottrae oggetti, ci incalza con le sue domande maleducate, con le sue considerazioni audaci, si intromette troppo nel nostro privato demolendolo, ci aggredisce perdendo la testa. All’inizio cerchiamo di rimanere padroni di noi stessi, pensando di non essere mai costretti a dover rompere l’amicizia e che l’altro ritornerà a rispettarci con affetto . Alcune volte pensiamo di essere noi ingiusti e quindi stabiliamo di aspettare mentre l’amicizia degenera piena di sospetti e incomprensioni.

A un certo punto affrontiamo apertamente la situazione e prendiamo le distanze con determinazione. L’altro di fronte alla nostra dura presa di posizione, alla nostra rigidità si meraviglia, scalpita, ci accusa di freddezza, pretende amicizia, vuole che la relazione continui come niente fosse . Ci sono persone maleducate che si meravigliano dei nostri rifiuti, si lamentano di non essere stati omaggiati in occasione di feste e compleanni. Sono persone che vogliono massimo rispetto mentre loro ci calpestano e umiliano. Del resto per loro solo i soldi alleviano la solitudine e la mancanza di appagamento. Sicuramente sono persone che non hanno avuto una buona guida e che non ci somigliano assolutamente. Con il tempo evitiamo queste persone invadenti che ogni volta che ci incontrano ci tormentano. Ci rendiamo conto che l’amicizia si basa sulla fiducia, sulla considerazione e sul rispetto dell’altro. La felicità qualche volta consiste nel tenersi stretti gli amici di vecchia data, quelli che hanno superato tutte le prove.

Ester Eroli

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