Rapporti interpersonali

business team work - heads togetherI luoghi di lavoro sono anche luoghi di contatto, di incontri. Alcune volte si creano amicizie che si credono durature. Ci sono rapporti che iniziano bene. Nelle amicizie ci mettiamo energia e impegno. La sensazione, almeno all’inizio, è quella di vivere in una grande famiglia. Con il tempo invece vengono a galla incomprensioni, gelosie, rivalità, invidie, sopraffazioni che tolgono sale alle giornate. Molti rapporti ci appaiono pieni di crepe. In alcune circostanze siamo costretti a reagire, a rispondere con la voce priva di intensità. Spesso gli impiegati che arrivano presto sono costretti a convivere con le donne delle pulizie. Il loro comportamento è educato, all’apparenza impeccabile, specialmente nei confronti degli uomini. Con le donne invece hanno un rapporto strano. Si mettono per così dire in competizione con le impiegate, gareggiano su tutto e in particolare con i vestiti. Se si ritengono più eleganti di una impiegata, piuttosto scialba, ostentano la loro presunta superiorità con un comportamento superbo. Le impiegate invece eleganti, curate, vengono guardate con rabbia, a loro non rivolgono nemmeno un segno di saluto, o se salutano, solo con un gesto frettoloso della mano. Senza ripensamenti si atteggiano davanti all’impiegata di turno che ha solo la colpa di fare un mestiere diverso dal loro, che loro in un certo senso invidiano. Cercano di demolire le persone mettendo in giro dei pettegolezzi. Spesso ridono di alcune donne che loro giudicano ridicole, poco moderne. Senza un motivo logico prendono in antipatia qualche donna ,magari anziana che alla fine si sente osservata, si sente a disagio. Le donne delle pulizie arrivano al lavoro vestite di tutto punto, con unghie laccate lunghissime, ancheggiano come se si trovassero in una discoteca. Il loro sguardo è di sfida, tagliente. Spesso hanno da ridire su tutto e in ultima analisi sono capaci anche di fare dei dispetti, magari gettano documenti, nascondono riviste. Nell’ufficio, nel negozio, nella corsia di ospedale si assiste di frequenta a questa silenziosa guerra di logoramento fra donne, una guerra deviata, senza senso. Le donne delle pulizie tendono a vantarsi, a dire che sono benestanti, che hanno tutto nella vita, come una forma di rivalsa. I luoghi di lavoro diventano carceri asfissianti in cui non si vede l’ora di fuggire da tanto veleno. I rapporti interpersonali a lungo andare si modificano, perdono smalto. Un senso di allontanamento e fastidio ci prende. Le amicizie iniziate sotto i migliori auspici si dissolvono. Per certi rapporti non vi è proprio futuro. Ci cadono le braccia davanti a insinuazioni, frasi piccanti, cattiverie. Andiamo avanti con la convinzione che non sono possibili amicizie in certi ambienti di lavoro. Le donne delle pulizie sembrano voler dimostrare la propria superiorità forse perché soffrono nel profondo di un complesso di inferiorità. Alla fine finiscono per tormentare seriamente chi non ha nessuna colpa e magari vorrebbe stringere un’amicizia. Ma chi è amico veramente non critica, non fruga nel privato, non deride, non si vanta. L’amicizia che nasce sulla sopraffazione e il sopruso non può essere considerata tale. Si dovrebbe lavorare senza pregiudizi mostrando apertura nei confronti degli altri che sono di carne ed ossa come noi e hanno le stesse esperienze di vita, sia positive che negative. Gli atteggiamenti persecutori denotano solo ignoranza e poco rispetto per gli altri ,che sono come noi.

 

Ester Eroli

 

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