Religioni

ReligioniNel nostro tempo le discriminazioni in fatto di religione sembrano svanite, le lacerazioni superate . Si accetta con naturalezza la presenza di musulmani sul nostro territorio nazionale. Le religioni non sono più motivo di conflitto, anzi sono giudicate poli di aggregazione. Con estrema rapidità sono sorte in Italia, come in altri paesi europei, molte moschee. I musulmani hanno i loro luoghi di culto, dove possono radunarsi e pregare con fervore. E’ stato un vero successo la convivenza con persone di religione musulmana. Anzi in Italia sono sempre più frequenti i matrimoni misti o i casi di connazionali che abbracciano la fede musulmana. La tolleranza per anni è stata la bandiera dei nostri governi. Certi riti musulmani o di altre religioni non vengono più guardati con sospetto e curiosità. Ogni religione ha il suo ambito di applicazione e non va interagire con le altre. Tutto sembra scorrere liscio almeno in apparenza. Ognuno è libero di scegliere di seguire una dottrina religiosa, in base alla propria personalità. In verità negli ultimi tempi sta crescendo l’antipatia proprio nei confronti del mondo cattolico. Una strisciante, subdola, malefica intolleranza. Chi segue con slancio i dogmi della fede cattolica viene guardato con uno strano sguardo. Le donne che nell’ambiente di lavoro manifestano la loro fede vengono criticate dalla colleghe, chiamate con l’appellativo di bigotte. Gli sguardi verso le cattoliche sono sempre pungenti, i sorrisi ironici, le parole velatamente offensive. Se si viene sorpresi ad accendere un candela in una chiesa si viene guardati con meraviglia e disgusto. Smorfie insensate si dipingono sul volto di amici e colleghi maschi. Qualche volta in un viaggio di gruppo, anche all’estero, se si manifesta l’intenzione di visitare delle chiese si è guardati con aria di compatimento. Battute ironiche accompagnano l’ingresso nelle chiese. Allora per sottrarsi agli strali si diventa ipocriti, e si finge di essere atei. Così siamo tornati come ai tempi del primo cristianesimo quando ci si doveva incontrare nelle catacombe, di nascosto, per paura delle persecuzioni degli imperatori romani. Le convinzioni cattoliche, le abitudini, la penitenza vengono sovente guardate con diffidenza. Eppure i dieci comandamenti parlano solo di non uccidere, di non rubare. Per comodità molti cattolici seguono la strada del silenzio, hanno come un sacro timore a manifestare i propri sentimenti religiosi. Si sentono al sicuro solo quando fanno finta di essere atei, o comunque lontani dalla chiesa, specie da quella ufficiale. In modo inatteso la gente si mostra di libero pensiero con i musulmani, ma chiusa con i cattolici. I cattolici che convivono con gente arida accettano il desolato squallore e si rifugiano nell’atmosfera pura del messaggio divino. Dio illumina con la sua luce ogni luogo. Il cattolico è contento di bastare a se stesso, non pensa di inculcare negli altri la fede. Si nasconde, sempre all’erta, e segue i precetti in modo leggero. Dopo il lavoro ognuno prega nel chiuso della sua stanza, nella sua interiorità. Non si prova più piacere a diffondere il verbo di dio. Intanto i musulmani fanno proseliti, guadagnano terreno, non scherniscono i seguaci. Il risveglio del movimento cattolico non è ancora avvenuto. Tutto resta quieto e ricorda il passato quando intense persecuzioni spingevano i seguaci di Cristo a nascondersi. La storia ogni tanto ritorna.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.