Responsabilità

mains poings face a face confrontationLa vita non è certo facile come sembra. Spesso si finisce a giocare nel tavolo sbagliato. Negli ultimi tempi spesso ci siamo sorpresi a giocare come vecchi giocatori incalliti in alcuni uffici pubblici e non . In passato avevamo un ricordo positivo della professionalità di dipendenti e dirigenti di uffici e fondazioni. Eravamo abituati alla puntualità, alla efficienza, alla correttezza, alla accuratezza e al nostro sorriso di soddisfazione. Ora invece scopriamo inganni, atteggiamenti sbagliati, errori. In alcuni uffici abbiamo dovuto subire la sfuriata di qualcuno, gli attacchi isterici di alcune impiegate, le insinuazioni pungenti dei direttori. Il linguaggio volgare pieno di livore ha sostituito la gentilezza. Spesso poi abbiamo perduto tempo, sperperato il nostro permesso, subito la megalomania del dirigente di turno, altezzosi come chi è abituato al comando spesso senza merito, subito le parole laconiche di qualche dipendente sulla difensiva . Siamo usciti divorati dalla rabbia, insofferente, capaci di incendiare il mondo. Tuttavia non serve alterarsi perché ora va di moda negli uffici un’altra pratica in cui tutti sembrano partecipare e darsi da fare: lo scarico di responsabilità. Così l’impiegato ci dice che non è competente e ci manda al sesto piano della stessa struttura dove il soggetto interessato ci rimanda al quinto piano dove esiste il vero addetto responsabile che invece ci rimanda la primo piano da dove siamo partiti per l’avventura. Alla fine abbiamo girato per tutto lo stabile senza concludere nulla. Lo stesso scherzo si ripete per telefono. Ogni volta ci dicono che non sono loro i responsabili e ci viene dato un nuovo interno o un nuovo numero di telefono. Alla fine abbiamo fatto molte telefonate senza arrivare alla soluzione. Anche in questo caso spesso ci viene ridato il primo numero che avevamo a disposizione per quella particolare situazione. Questo rimbalzo di responsabilità è avvenuto sotto gli occhi di molti utenti e cittadini, facile bersagli di inganni. Il cittadino che investe sull’efficienza è costretto a ricredersi. Gli uffici non garantiscono puntualità, non mantengono le promesse. Spesso i cittadini fanno dei reclami, degli esposti ma nessuno li sente. Tutti ambiscono a lavorare dietro una scrivania ma nessuno si impegna sul serio. Eppure basterebbe semplicemente organizzarsi e dividersi i compiti. Invece con la testa fa le nuvole, come se si pensa ad altro, si manda la gente da una parte all’altra. La stessa cosa avviene negli atenei. Infatti si scopre l’esatta ubicazione di un dipartimento solo quando si è prossimi alla laurea. Nessuno sembra sapere nulla, tutti sono svagati come se non fossero affari loro. spesso ci pentiamo di esserci rivolti a un ufficio, certe cose si possono risolvono da soli.

 

Ester Eroli

 

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