Risolvere la crisi

Risolvere la crisiLa crisi economica sta mordendo e attanaglia molte famiglie costrette a risparmiare. Prima sono stati eleminati i beni di lusso, il superfluo poi si è arrivati a decurtare persino i beni di prima necessità. Si risparmia pure sul latte e sul pane. Si compra meno carne, persino meno frutta, necessaria per una corretta alimentazione ricca di vitamine e sali minerali. Ogni famiglia, sia pure in modi e circostanze diversi, cerca di risparmiare pensando al futuro, evitando di vivere alla giornata. La crisi immerge tutti in una nuova realtà, in un nuovo universo. Tuttavia mentre il ceto medio vende (la casa, l’auto, la cucina lussuosa, ecc) o svende (la casa al mare ecc) i ricchi comprano grazie a occasioni favolose sul mercato. Molte cose sono solo alla portata dei ricchi che guadagnano sempre più terreno. Il ceto medio non recupera nonostante gli sforzi. Nel delirio della paura del domani molti padri di famiglia attempati, del ceto medio ovviamente, hanno cercato di vincere la crisi tornando a rifare l’orto. Hanno rispolverato le vecchie case di campagne ereditate dal nonno o comprato un piccolo terreno vicino casa o coltivato un terreno appartenente a un parente che non l’hai mai utilizzato. Molti parenti hanno preso insieme a piantare alberi da frutto in giardino e verdure. Molti hanno intrecciato il proprio destino a quello di un fazzoletto di terra. Così dopo il lavoro, spesso usurante, molti si sono messi a piantare viti, pesche, fave, patate. Si sono arrampicati sugli specchi per portare avanti il lavoro. Molti hanno lavorato notte e giorno, sabato e domenica, assorti e concentrati senza pensare ad altro. Uomini miti e tranquilli si sono trasformati in agguerriti agricoltori. I risultati ottenuti sono stati visibili: piante rigogliose, frutti succosi, verdure splendide adatte per qualsiasi dieta. I problemi di questa attività sono sopraggiunti dopo, perché ogni rosa ha la sua spina. Molti uomini si sono a tal punto accaniti da dimenticare tutto il resto, famiglia compresa. Le donne sono state trascurate, i figli abbandonati a se stessi. Le moglie hanno provato gelosia per un orto. Molti sono i casi di figli che si sono persi approfittando dell’assenza del padre. Mentre nel sangue dei padri penetrava la linfa delle piante nel cervello dei figli avanzavano idee di fughe e divertimenti osceni. Le mogli stesse, anche le più serie, sono sparite inghiottite dallo shopping. Sono mancati pranzi in famiglia, riunioni intime, calore e affetto. A tutto questo si sono aggiunti casi di uomini che hanno avuto dei malori durante queste faccende contadine e hanno visto la loro salute compromessa e si sono spaventati. L’orto è stata solo una illusione, uno dei tanti miraggi inseguiti dal ceto medio e non sarà purtroppo nemmeno l’ultimo. L’unica soluzione è semmai unire l’utile al dilettevole, rendere partecipe la famiglia e costringere i figli ogni tanto a trascorrere una giornata in campagna piuttosto che nel cemento di città.

 

Ester Eroli

 

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