Il ruolo dell’artista nella nostra società

Il ruolo dell'artista nella nostra societàGli artisti nel tempo sono stati visti sempre come persone estrose e stravaganti. Pittori, scultori, fotografi professionisti, ballerini, poeti, attori, musicisti sono sempre stati considerati come persone di talento ma strane, eccellenti ma ribelli . Coloro che si distinguevano nel campo dell’arte erano giudicati dotati di estro creativo ma spesso troppo disinvolti. Molti artisti infatti hanno fatto discutere di sé. Molti sono stati criticati, biasimati, umiliati. Le stravaganze di Rimbaud hanno spesso scandalizzato l’opinione pubblica, la convivenza di Modigliani ha fatto storcere il muso a molti benpensanti. E’ come se gli artisti fossero dei precursori, giocassero d’anticipo provocando nella società sconcerto e scandalo. L’originalità dell’artista si manifesta anche nel comportamento, nella vita privata. Molti artisti specie nel nostro tempo, per paura di essere criticati, si ripiegano su se stessi, ossia operano solo nel chiuso del proprio mondo, realizzano opere solo per se stessi e per una cerchia ristretta di persone, magari parenti e amici . Ci sono molte persone che scrivono, dipingono, fotografano, cuciono, compongono musica solo all’interno delle pareti della propria stanza, dove si respira un’aria viziata. Ci sono intellettuali, filosofi che scrivono saggi che divulgano solo fra conoscenti. Stampano i volumi a proprie spese e li distribuiscono ad amici e parenti. Si limitano a farsi conoscere solo nel quartiere, nel paese dove abitano. Ci sono pittori che fanno mostre itineranti solo nella propria regione e mostre personali solo nella propria città, magari affittando un piccolo locale senza pretese. Molti intellettuali non si prendono la briga di farsi conoscere, di divulgare le proprie idee. Gettano la spugna prima ancora di scendere nell’arena. Non si impegnano ad incontrare altri artisti, a fare cenacoli. Un disinteresse che colpisce per la sua indifferenza. Ci sono poeti che leggono poesie solo ai familiari, donne che ricamano alla perfezione solo in casa, ragazzi che suonano bene degli strumenti solo a scuola. Non escono dal guscio. Nell’isolamento vivono la loro arte, forse è proprio quel silenzio intorno a loro a stimolarli sulla strada dell’arte. Tuttavia ogni tanto un artista deve uscire allo scoperto, compiere una conversione alla propria arte, una moralizzazione dei costumi. Un artista deve poter e saper gettare un seme nel cuore degli altri, non importa se non attecchisce. Gli artisti ogni tanto dovrebbero riunirsi non solo quelli della stessa branca ma anche quelli che seguono arti diverse. Uno scambio culturale è sempre possibile fra arti diverse. Così un pittore potrebbe fare il ritratto a un fotografo, e un poeta dedicare una poesia a un quadro. Spesso invece gli artisti restano nell’ombra per timidezza, per paura, per mancanza di sponsor. Ognuno dovrebbe essere invece sponsor di se stesso.

Ester Eroli

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