Saggi

In passato i giovani del dopoguerra avevano un alto concetto del risparmio che applicavano ogni istante nella gestione amministrativa del quotidiano. Erano oculati, ponderati, vigili. Avevano una propensione al risparmio, una capacità di sacrificio notevoli. Per comprarsi un oggetto del desiderio sapevano attendere mesi, anni. Limitavano le spese superflue a vantaggio di quelle essenziali. Sapevano stabilire delle priorità, costruire una scala di valori. Con coraggio facevano delle rinunce pesanti, fondamentali. Con amarezza rinunciavano ai divertimenti anche quelli più innocenti. Si arrovellavano ogni giorno per garantire alla famiglia un valido sostentamento. Non cercavano nel lavoro una disperata affermazione di sé. Si accontentavano di cose comuni, non raffinate. Rinunciavano a teatri, mostre, ristoranti.

Ora i ragazzi sembrano meno saggi. Ci sono uomini appena sposati, magari con un figlio, che passano ore al lavoro fanno straordinari, si sacrificano, mangiano persino al pc per non muoversi dal lavoro che stanno facendo per migliorare sensibilmente le loro finanze, per aumentare i loro guadagni. Guadagni spesi per comprare un cd rom, una macchina nuova, un profumo di marca, un bracciale d’oro. Poi quando magari a casa si rompe il frigo non hanno soldi e lasciano per anni l’elettrodomestico fuori uso. In casa non hanno gli elementi essenziali. Non hanno soldi per comprare un radiatore per il calore dell’appartamento  in sostituzione dei termosifoni rotti e lasciano i figli al gelo. Non conoscono quali sono le priorità. Comprano tutto quello che può fare invidia agli altri. Comprano cose che si vedono, che fanno colpo sugli altri, che generano invidia.

Loro stessi poi invidiano quelli che si possono permettere certi acquisti, ma costoro sono quelli che non ostentano magliette firmate, scarpe di moda ma al momento opportuno tirano fuori i soldi per spese utili come un fono, un termosifone nuovo.

Siamo di fronte a generazioni poco sagge, gravide di voglia di apparire, superficiali, macchiate di competizione. Il loro convulso modo di fare soldi per spenderli in futilità ci sembra ridicolo. Sono giovani che pensano solo ad apparire. Qualche volta bisogna essere, essere saggi.

 

Ester Eroli

 

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