Scontro di civiltà

Scontro di civiltàLa tolleranza, il rispetto fra le razze è fondamentale, come pure l’integrazione. Sono concetti acquisiti, sono diventati nostri. Ci sono migliaia di musulmani perfettamente integrati nel nostro paese e in Europa che ci stimano. Ci sconvolge però sapere che molti terroristi dell’ala radicale lavorano nei paesi europei, vi sono nati come liberi cittadini, hanno studiato nelle università più prestigiose. Molti arabi ambiscono a istruirsi nelle nostre sedi universitarie. Molti sono stati studenti modello, lavoratori infaticabili rispettosi della legge . Poi tentati hanno cambiato rotta, si sono allontanati dalla retta via, si sono esaltati come se non avessero più radici europee. Hanno assorbito la nostra cultura per poi sfregiarla. Non ci hanno ringraziato per aver fornito loro le basi della cultura.  Ci sembra come di aver allevato una serpe nel seno pronta a offenderci al momento opportuno. Forse a spingerli è una sete di punizione e di vendetta che però uccide, fa tribolare innocenti, procura sofferenza a gente inerme . Nella piramide sociale i più colpiti sono persone comuni. Fino all’ultimo abbiamo sperato nella fine degli attacchi terroristici. Non sappiamo ancora come reagire, mille dubbi ci assalgono. Stentiamo a credere ai nostri occhi. I rimedi non devono essere peggiore dei mali, non devono creare allarmi . L’unico obbligo che abbiamo è il rispetto per la nostra civiltà. Non servono rivolte, ribellioni, eroismi, non serve gettare la spugna. Certo la paura fa novanta. Sarebbe però opportuno analizzare gli ingressi nelle università di certi individui pericolosi. Non sarebbe tempo perso fare questa analisi nel dettaglio. Guadagneremo terreno in vista di attacchi futuri e eventuali.

 

Ester Eroli

 

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