Sovranità popolare: “La balla democratica”

Sovranità popolare “La balla democratica”Molti non capiranno altri probabilmente si; molti altri, invece, faranno finta di non capire o finta di capire…

In tutti i casi, però, nessuno potrà risolvere, in quanto non esiste soluzione…per lo meno democratica!!

Ora vi chiederete ma quanto difficile potrà mai essere questo problema tanto da non poterlo risolvere?

Supponiamo che a tutti i problemi dell’umanità si possa assegnare un livello di difficoltà su una scala da “uno” a “dieci” e supponiamo, ancora, che tutti i problemi a cui è stata assegnata una “difficoltà” minore o pari a “cinque” siano tutti quei problemi facilmente risolvibili per i quali, inoltre, è stata formalizzata una dimostrazione. Allo stesso modo, supponiamo, invece, che per tutti i problemi con difficoltà da “sei” a “nove” (compresi) esista una soluzione ma leggermente più complicata delle precedenti ; Infine, a tutti quei problemi che non hanno ancora soluzione gli si assegna una difficoltà : “dieci”.

Bene, ora abbiamo gli strumenti necessari per rispondere alla precedente domanda…necessari ma non sufficienti!!

Si perché, per quanto supposto, a questo punto, la risposta alla precedente domanda sarebbe ovvia…il nostro problema apparterrebbe “all’ultima classe”, cioè quella dei problemi indecidibili.

Corretto…? Naturalmente NO! Peccato, sarebbe stato tutto più veloce…ma per noi curiosi, però, molto meno divertente…allora chiediamoci il perché.

Per fare questo cerchiamo, anzitutto, di spiegare il “paradosso di Condorcet” (introdotto dal matematico-economista Jean-Antoine Caritat, marchese di Condorcet – fonte Wikipedia).

Condorect mette praticamente in discussione quello che oggi è il metodo su cui si basano i sistemi politici (e la società in generale) di tutte le democrazie del mondo che, di questi tempi, non hanno mai perso l’occasione per rivendicare la loro posizione e condizione di essere : “la maggioranza”.

In sostanza Condorect afferma che in un sistema di preferenze collettivo la “sovranità popolare” del voto di maggioranza è una BALLA!

Com’è possibile, allora, risolvere il nostro problema…?

Semplice, introducendo quegli “strumenti sufficienti” che prima non avevamo considerato : Universalità (o dominio non ristretto) ; Non imposizione (o sovranità del cittadino) ; Non dittatorialità ; Monotonicità ; Indipendenza dalle alternative irrilevanti.

Ora, quindi, abbiamo tutti i pezzi al posto giusto per risolvere il nostro problema, perché questi sono i criteri minimi tali per cui il paradosso di Condorct ammette una dimostrazione (formalizzata da Kenneth Arrow Premio Nobel per l’economia nel 1972 – Teorema dell’impossibilità di Arrow).

In sostanza, perché il paradosso di Condorect sia dimostrabile tutte e cinque le precedenti proprietà devono essere valide, ciò significa che nel momento in cui almeno una delle cinque decade il paradosso non è più verificabile!

Questa volta, allora, supponiamo, per assurdo (prendendo come sistema di riferimento la democrazia) che, tra le cinque precedenti proprietà quella della “non dittatorialità” non sia più valida, allora, si può pensare di confutare il paradosso che, a questo punto, perderebbe la sua validità e cioè si potrebbe affermare che, in un sistema dittatoriale la “sovranità popolare” potrebbe essere “padrona” … qualcosa non torna! Perché è un po’ come se si dicesse che per essere liberi bisogna essere NON liberi!!Chiaramente questo è assurdo e pieno di errori…ma come risolverli, allora, questi errori?

La risposta è semplice : basta NON partire da ipotesi false…come quella che afferma che la politica, oggi, sia una “missione” ; Forse un tempo lo era … ora, invece, appartiene alla classe dei privilegi che, secondo la definizione di diritto comune sono : decisioni giuridiche che riguardano una singola persona, e che quindi non sono applicabili né a gruppi di persone, né alla generalità dei soggetti (fonte – Wikipedia).

Possiamo, allora, considerare la prima definizione di “politica” enunciata da Aristotele che si basa sul concetto di “polis” (in greco significa “la città” – fonte Wikipedia) e che dice : la “politica” significa l’amministrazione della “polis” per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.

Se, allora, fare politica significa fare il bene di tutti e quindi prendere decisioni che riguardano TUTTI è evidente che questa non può essere, per definizione, un privilegio.

 

Tiziano Catalano

 

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