Tutto da soli

Tutto da soliMolte persone quando aprono la porta di casa vengono puntualmente investiti dall’odore tipico della propria casa, odore che solo loro riconoscono, individuano. E’ magari un odore di cera, di deodorante al pino, di bagno schiuma ai frutti di bosco, di latte, di biscotti. Il salotto di pelle li accoglie, freddo. La casa accogliente, con uno stile personalizzato, li attende con le tende color avorio, con i soprammobili comprati a Murano e nei tanti viaggi. Statuette, oggetti in argento, cristallo, porcellana guardano muti il proprietario che torna. La tetra solitudine si annida negli angoli bui, nella stanza da letto con la coperta bianca, nella cucina vuota, nel bagno pieno di creme e profumi. Il tempo che passa e che getta polvere sui mobili di noce e sull’anima sempre più stanca. Oggi sono in netto aumento le persone che vivono sole. I single sono aumentati, come ha mostrato l’ultimo censimento della popolazione. Alcuni vivono in appartamenti immensi dove il vuoto è maggiore. Alcuni di giorno lavorano e la sera portano a spasso la propria solitudine fra la spesa e i negozi. Il silenzio assoluto domina la scena di queste case dove il profumo di lilla è il profumo dei fiori comprati in occasione del proprio compleanno. Gli amici si sono perduti per la strada. Alcuni si sono dileguati stanchi della routine, altri sono andati a vivere in altre città, altri si sono sposati, divorziati e non hanno fatto sapere più nulla di sé, alcuni amici invidiosi si sono allontanati spontaneamente, i colleghi di lavoro si sono mostrati scostanti e rivali. Allora si divide la vita per comparti, da un lato la vita lavorativa dall’altra la vita privata, fatta di noia e solitudine. Due mondi che non si sfiorano, che non interferiscono. Queste persone sono isole nel deserto, non prendono nulla alla leggera. In questo deserto di sentimenti lo stesso sesso diventa masturbazione, le stesse parole diventano silenzio, lo stesso lavoro diventa solitudine, la stessa anima uno squallido deserto di sabbia. Queste isole sono mari di solitudine in cerca di approdo. I porti sono tutti distanti, miraggi, sirene lontane, abbagli. La sera le isole leggono nella luce fioca di una lampada da scrivania o scrivono pensieri su di un diario segreto che nessuno leggerà mai. Alla fine saranno ritrovati esanimi nel loro mondo, fra le braccia dei libri, unici amici discreti, muti, fedeli, silenziosi, ma presenti. Queste persone durante la vita hanno dovuto fare tutto da soli. Il peso più grande dell’umanità è questa solitudine estrema nella vita, nella morte, la stessa che regna incontrastata fra le nevi perenni dei ghiacciai del mondo. L’ultimo abbraccio rimane quello con la morte, ultima alleata per sconfiggere la solitudine. Tuttavia i ghiacciai sono prossimi a sciogliersi verso spiragli di luce.

 

Ester Eroli

 

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