Tutto facile

Tutto facileIn passato di solito si faceva un solo matrimonio, la fede solitaria o accompagnata da un anello importante, veniva mostrata quasi con orgoglio. I genitori incoraggiavano i figli, davano consigli sulla strada del matrimonio, davano il permesso nel caso il figlio fosse minorenne. Tutte le ragazze fantasticavano sulle nozze e si aspettavano di essere l’unica donna prescelta fra tante. Ogni coppia aveva la propria canzone che restava immutata nel tempo.  In occasione delle nozze si davano grandi feste, spesso costose, con molti ospiti, magari con auto d’epoca . Le nozze si svolgevano sempre in qualche cappella privata o chiesa. Il matrimonio per le donne era l’inizio della libertà, dopo essere state sottoposte al padre. Ora molte donne lo vivono con spavento, come l’inizio della prigione. I tempi sono cambiati. La fantasia delle ragazze non è più accesa da un abito bianco, ma semmai dall’idea di arruolarsi in marina. L’amore che portava al matrimonio aveva la presunzione di essere eterno. Ora invece la legge stessa vuole introdurre il divorzio lampo ossia la possibilità di andare incontro a tempi più ristretti in caso di divorzio. Dopo aver condiviso solo pochi anni ci si può separare in tempi brevi, con costi limitati. In passato si era pensato di praticare il divorzio solo per casi gravi e occasione particolari come malattie mentali, dipendenza da alcol e droga. Le separazioni dovevano avere una seria giustificazione. Semplificare la procedura di divorzio ci è sembrata una grande conquista. Ognuno dopo il divorzio è libero di rifarsi una vita senza paura di perdere nulla. Il divorzio viene affrontato con maggior leggerezza, con meno ansietà. In fondo una volta rimessi in sesto si può tornare sulla breccia a far concorrenza ai giovani. Ci sono giovani donne che preferiscono di gran lunga gli attempati uomini separati. Ci sono ragazzi che sposano madri adulte con prole. Eppure guardandoci intorno ci rendiamo conto che non tutto fila liscio. Le unioni sono divenute dei labirinti senza via d’uscita. Si arriva al suicidio, si arriva a commettere degli omicidi. Alla fine poi ci troviamo davanti persone che hanno alle spalle già quattro divorzi e che continuano a guardare il partener dell’altro, dell’amico, convinti che sia migliore del proprio. Così ci si intrufola in storie multiple sempre più squallide, in relazioni a tempo, intricate e strane. Si guarda sempre alla prossima preda, alla prossima conquista. Ci sono attori che sono arrivati a sposarsi sette volte o addirittura a risposare per ben due volte la stessa persona. Un delirio collettivo inarrestabile mentre i figli vengono sbattuti da un porto a un altro, da una casa all’altra . Figli che hanno tanti nonni, tanti padri, il proprio e poi i vari compagni della madre. Si ripetono le nozze, ci si risposa in bianco, ci si ripresenta in chiesa per più di una volta con una notevole faccia tosta. Nessuno pensa alle conseguenze legali giuridiche, alla reputazione. Le donne abbandonate per quelle più giovani si sentono a disagio, rimpiangono il passato quando non era facile liberarsi di un anello nuziale. Ci sono uomini e donne costretti a vivere di ricordi sbiaditi, a sfogliare vecchi album di fotografie, che vivono nell’ansia, nel tormento . Ci sono poi quelli che solo a sentire la parola matrimonio si sentono il respiro affannoso. Ci sono donne che vengono supplicate ma che scappano davanti a una proposta di matrimonio. Una allergia che ha portato a tutta una serie di legami finti, di farse. Molte storie passano sotto i nostri occhi allibiti. Ci sono stati casi in cui il passato è ritornato, e il coniuge convolato a nuove nozze è stato freddato con numerosi colpi di pistola dal primo compagno/a . Il matrimonio sembra una trappola da cui è meglio stare alla larga. Si pensa sempre che l’erba del vicino è sempre più verde e quindi si insidiano i partener degli altri . Quando poi si scelgono per la vita si abbandonano perché non corrispondono ai nostri gusti. La società che vuole tutto facile è riuscita a complicare persino un sentimento semplice come l’amore.

 

Ester Eroli

 

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