Un commercio fantasioso

Un commercio fantasiosoIn tempi di crisi economica i commercianti in generale fanno fatica ad andare avanti. Oggetti, cose che prima si vendevano in grande quantità quotidianamente ora si vendono con il contagocce persino mensilmente. La gente, con il budget limitato, non spende più largamente come prima. Gli acquisiti, i consumi frenano paurosamente. In tutti i settori si avvertono in modo marcato i contraccolpi della crisi, anche a livello internazionale. La crisi tocca altri paesi non solo il nostro. Per favorire gli acquisti ci sono commercianti che adottano vari sistemi, escogitano varie trovate. Una per tutti è sicuramente la aromaterapia. Si è notato ad esempio che nei negozi di abbigliamento un profumo di fiori di lillà aumenta la spinta all’acquisto. Alcune agenzie immobiliari profumano le case in vendita di caffè e di torta, perché questo profumo stimola l’idea di casa accogliente e protettiva. In alcuni casi sono aumentate le vendite di immobili e di case. In Giappone i dirigenti di note aziende spruzzano nell’aria negli uffici, prima dell’arrivo del personale, essenze di limone. Si dice che il limone favorisca la concentrazione e la lucidità mentale. Noi stessi quando lungo la strada, sui marciapiedi sentiamo l’odore insistente del pane e della pizza appena sfornato ci viene l’acquolina in bocca e siamo tentati di entrare nel forno. L’odore dei biscotti che ci accoglie entrando in una pasticceria ci investe inducendoci talvolta all’acquisto. Negli Stati uniti, in Giappone, in Corea la aromaterapia è in gran voga. Case farmaceutiche, case cosmetiche mettono in atto vari stratagemmi per attirare la clientela. In Italia questo tipo di sperimentazione va a rilento, evidentemente perché i portafogli dei clienti sono sempre e comunque sgonfi e quindi non serve nessuno stratagemma. Nessuno compra niente, nemmeno per sbaglio.

 

Ester Eroli

 

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