Un desiderio forte

Da piccoli tutti noi siamo stati amati e coccolati dai genitori, nonni, zii. Tuttavia dentro di noi in forma latente esisteva una strana voglia di crescere. Non manifestavamo apertamente le nostre intenzioni, ma dentro di noi sapevamo bene di voler crescere. Crescere per fare nuove esperienze, per conoscere nuovi posti, nuovi sentimenti, nuovi orizzonti.  Crescere per essere trattati alla pari, da adulti, per comprendere, per approfondire, per capire. Volevamo studiare nuovi aspetti della vita, volevamo cimentarci in esperienze particolari. Soprattutto volevamo capire certi meccanismi che ci erano oscuri. Volevamo sperimentare l’amore, il lavoro, il confronto con gli altri. L’asilo, le pareti domestiche non ci bastavano, volevamo di più. Spingerci verso nuove spiagge, nuovi lidi, conoscere nuovi porti. Volevamo viaggiare da soli o con i nostri amici. Una volta grandi avremo realizzato i nostri sogni.  Spesso la nostra vita da adulti non è stata per niente facile. Ci siamo rotti la testa a pensare, abbiamo sbagliato, siamo caduti, ci siamo rialzati e poi di nuovo caduti nella polvere, abbiamo lottato invano senza costrutto, ci siamo persi nei labirinti dell’anima, abbiamo sofferto e fatto soffrire, abbiamo dimenticato i nostri punti di riferimento, ucciso i nostri ideali, cambiato opinione, mutato abitudini, abbiamo reciso i ponti con il passato, distrutto per sempre il nostro futuro. Abbiamo mendicato amore, trafitto cuori, cancellato pensieri, ricordi, sogni. Molti sogni li abbiamo accantonati, allontanati dalla nostra mente.  Ogni volta ci siamo ritrovati sulla breccia, in marcia, esausti, disorientati. Abbiamo ricominciato daccapo, abbiamo sospirato, ci siamo venduti per ottenere qualcosa di sicuro, abbiamo svenduto ideali. Le sconfitte ci hanno fortificato, le delusioni ci hanno tolto le speranze. In questo nostro cammino accidentato ci siamo resi conto che qualcosa ci mancava, ci mancava qualcosa di speciale: il cuore innocente di bimbo. Lo stupore del bambino, il suo gioire per piccole cose ci mancava. A un certo punto della vita si sente la nostalgia per il tempo dell’infanzia in cui i nostri genitori erano vivi, le feste erano piene di dolci fatti in casa, i nonni gioivano per i nostri successi scolastici, i compagni di classe erano amorevoli. Ripensiamo così ai giochi, alle corse, agli aquiloni, alle passeggiate in bici, alla comitiva del mare. Ora abbiamo tutto ma ci manca l’essenziale. Ogni mattina ci svegliamo con la maledetta voglia di tornare bambini. La corruzione, i dolori del mondo ci hanno avvelenato i giorni. Tornare indietro non si può più.

 

Ester Eroli

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