Detta mostra già in essere dal 29 ottobre 2016, chiuderà i battenti il 17 aprile 2017, ed è già stata un vistoso e meritato successo di pubblico e d’incassi. Il biglietto d’ingresso, va detto subito, non costa poco, specie per chi, come noi ha preferito la garanzia degli open (18 euro cadauno!) Ma il gioco valeva la candela. Non capita spesso, infatti, di poter ammirare ben 140 tele relative al lotto completo di tutti i maggiori impressionisti, francesi e non: da Ingés a Van Gogh, da Monet a Manet, da Pissarro a Delacroix, da Gauguin a Renoir, da Sisley a Cezanne.
L’esposizione dei quadri è state ben curata e sapientemente distribuita nei numerosi saloni dell’ex convento, impreziosita, tra l’altro, da una graditissima sorpresa iniziale riguardante una saletta in cui troneggiavano tre splendidi quadri nientemeno di Rembrandt, Rubens e Tiziano! Per chi ama Monet, Renoir e Pissarro in particolare, è una vera e propria goduria. Anche perché di questi ultimi non ci sono le solite tele presenti in tutti libri o articoli di storia dell’arte, ma numerose opere poco note o addirittura inedite.
Unica nota stonata, se così si può dire, è il finale del percorso espositivo, due grandi saloni dedicati alla pittura moderna e ultramoderna, la quale, sebbene arricchita da un Guttuso peraltro di periodo inferiore, non reggevano impietosamente il confronto con i capolavori gustati in precedenza, così, invece del dulcis in fundo si sorbisce un inaspettatus amarus conclusivus!
Adriano Zara