Un futuro nebuloso

In tempi di crisi il futuro ci appare incerto, un lungo tunnel dove solo alla fine potremo trovare la luce. Non è detto che la luce sia pronta a investirci. Lo spavento ci induce alla cautela. Siamo prudenti e quindi spendiamo poco, consumiamo ancora meno, non investiamo. La perdita della sicurezza ci fa scivolare nel baratro della paura. Abbiamo paura di comprare, di vendere, di fare figli. Molte coppie non se la sentono di tentare la sorte e mettere al mondo altri esseri, che in un futuro non lontano potrebbero soffrire. Dare la vita significa sfidare la crisi, ma ci vuole un atto di coraggio. Del resto mettere al mondo persone destinate al fallimento non è una prospettiva allettante. Tuttavia il timore di procreare va aldilà della stessa crisi economica, ormai sotto gli occhi di tutti. La perdita di valori ci fa pensare che educare è estremamente difficile. I modelli propinati dalla società sono solo specchietto per le allodole. Si impongono quasi sempre modelli negativi. Noi educhiamo alla non violenza e poi scopriamo che teppisti, assassini, stupratori non vengono puniti adeguatamente e spesso riescono a farla franca. Noi educhiamo al rispetto e l’intolleranza caratterizza ogni stile di vita. Educhiamo all’onestà, alla coerenza e nel lavoro sono i più disonesti a fare carriera. Imponiamo sani principi morali e poi donne di facili costumi hanno la meglio. Donne libertine ottengono riconoscimenti sul lavoro e in ambito familiare. Le persone oneste sono definite ingenue, ridicole, stupide. Educhiamo all’eleganza e in ogni luogo prevale la volgarità. Invogliamo allo studio e persone idiote ottengono posti di primo piano, magari perché segnalate da squallidi personaggi di potere. Insegniamo il senso civico e poi scopriamo che molti sono i trasgressori che non vengono puniti. La società nostra si distingue per ingiustizie sociali, per sopraffazioni. La realtà ci delude nonostante l’apparenza. Si predica bene ma si razzola male. Allora quali valori inculcare ai giovani? Avviarli sulla strada perdente dell’onestà o su quella vincente della leggerezza del comportamento? Il successo non appartiene agli onesti. I furbi, gli scaltri ottengono molto di più e più rapidamente. La strada dell’onestà è tutta in salita, piena di buche e insidie. Una volta intrapresa non si può tornare indietro. Gli onesti oltre a subire l’oltraggio del destino subiscono anche gli insulti degli scaltri che sembrano deriderli. Una donna onesta non ha il campo libero. Viene allontanata respinta per il semplice fatto di non essere “moderna”, aperta a tutte le esperienze. Gli onesti sono accusati di non essere al passo con i tempi, di essere chiusi al nuovo, di essere troppo rigidi e moralisti. Gli scrupoli di coscienza vengono abbattuti, non ci si ferma davanti a niente. La corruzione e il malcostume dilagano. Così le nozioni che abbiamo impartito ai giovani si polverizzano. Loro stessi ci accusano di essere troppo all’antica. La modernità ha portato una rivoluzione nei costumi. Lo sballo è preferito alla mente lucida. Per chi ha la mente lucida ci sono solo insulti. Gli onesti sono superati. L’onestà non sembra più un valore. Siccome molti non se la sentono di impartire una educazione libertina preferiscono ritirarsi e lasciare il campo alle nuove generazioni. In questo sballo collettivo non c’è ovviamente posto per i buoni sentimenti, quelli restano chiusi nel cuore. Forse in attesa di tempi migliori.

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.