Un luogo spirituale

Lungo la strada nazionale Tiberina, a sud di Perugia, a poco più di 100 km a nord di Roma, troviamo un borgo medievale che è la frazione del comune di Todi. Il luogo prende il nome dal tempio di Giunone Valentia e si chiama Colvalenza. Il piccolo borgo ha molte strutture medievali come le stesse mura. Il borgo è conosciuto anche per la presenza del Santuario dell’amore Misericordioso fondato da madre Speranza. Madre Speranza apparteneva a una congregazione di suore spagnole di Madrid. In Italia riuscì a realizzare un centro di spiritualità proprio nel cuore dell’Umbria. Nel complesso costruito, un classico esempio di architettura sacra, troviamo la chiesa, la casa del pellegrino, un pozzo per l’acqua che viene distribuita fra i fedeli, la cappella dell’amore misericordioso. Il santuario è immerso nel verde, circondato da piante mediterranee. Un luogo che invita al riposo, alla riflessione, alla calma, alla meditazione. Invita sicuramente a ritrovare se stessi. Il santuario attira molti visitatori e turisti, non solo per una questione strettamente spirituale. Vi è una attrazione infatti anche per i non credenti. All’interno del complesso in una sala ben illuminata troviamo una lunga serie di presepi. Sono numerosi presepi realizzati artigianalmente con materiali naturali, anche della zona come legno, muschio, ferro, lana ecc. I presepi sono in realtà particolari. Ripercorrono gli eventi principali del vecchio e del nuovo testamento dal sacrificio di Isacco, alla fuga del popolo ebreo guidato da Mosè, al ritrovamento di Gesù al tempio. L’ultimo presepe descrive nel dettaglio la resurrezione di Cristo e essendo meccanico, è possibile vedere la tomba che si apre per lasciare uscire il Cristo risorto con la veste bianca, mentre gli angeli esultano nel cielo. L’ultimo presepe è quello più suggestivo, più evocativo, che lascia a bocca aperta. Anche le persone scettiche nella fede possono ammirare la bellezza di questi presepi, creati con arte, con precisione, con maestria. Nel cuore dell’Umbria verde troviamo questo luogo spirituale, che rilassa, ritempra. E’ possibile consumare i pasti nella casa del pellegrino aperta a tutti i visitatori indistintamente. L’accoglienza era la parola più amata da madre Speranza. Senza questi luoghi il mondo sarebbe di certo più povero.

 

Ester Eroli

 

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