Un pericoloso sdoppiamento

Tutti noi nel profondo abbiamo una parte luminosa e una parte nera, una parte che ci porta fino alle porte del paradiso e un’altra che si fa conoscere le fiamme dell’inferno. Abbiamo un’anima pura che in alcuni casi diventa perfida. Ci sono donne che di giorno al lavoro si presentano con taullier gessato grigio, camicetta bianca lucida ricamata ai polsi e al collo, capelli raccolti, trucco leggero, sfumato, scarpe lucide di vernice, calze chiare e trasparenti e si muovono sinuose fra le pratiche e le carte con estrema disinvoltura. Il loro linguaggio è puro, privo di inflessioni dialettali. Le mani sono candide prive di anelli vistosi, con smalto perlato. Vederle è rassicurante, la loro serenità ci colpisce, traspare dalla loro persona. Di notte queste stesse donne nel buio delle discoteche appaiono nervose. Il loro sguardo è diabolico, il trucco pesante: rossetto fuxia, smalto rosso, minigonna mozzafiato, calze nerissime, capelli sparsi provocatoriamente sulle spalle e messi in disordine davanti agli occhi, che sono occhi di donne-vampiro. Molti uomini le corteggiano e loro appaiono lascive, condiscendenti, disponibili. Ma chi sono veramente? Quelle rigide, tutte di un pezzo che sono il vanto dei genitori, o quelle sbarazzine un po’ ubriache che tutti cercano per avventure da poco. Molti, non solo donne, conducono due vite parallele, si sdoppiano all’insaputa di amici e parenti. E’ un gioco esaltante e anche divertente. Dove può condurre questo gioco? La realtà moderna crea questi piccoli mostri: di giorno persone impeccabili di notte gente perduta in cerca di identità. Forse questo sdoppiamento dà un po’ di respiro a una vita grigia, monotona, introduce una ventata di vitalità nel buio dell’anima senza valori. Queste anime perse getteranno mai la maschera? Rifugiarsi di notte nella droga, nell’alcol, quando nessuno ci vede, può essere un conforto per sfuggire alla morsa del tempo, del dolore, del fallimento, della sconfitta. Tutto questo perché questa società non accetta i falliti, i miseri, gli sconfitti, loro sono solo dei perdenti, allora è molto meglio perdere l’anima, perdersi.

 

Ester Eroli

 

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