Un solo pensiero

Spesso viviamo giorni da dimenticare. Ci sono giorni che ci appaiono nefasti. Pensiamo ai quei venerdì di pioggia, con lo sciopero dei mezzi e una riunione al lavoro con i capi. Giorni in cui abbiamo sofferto per le lunghe attese, pianto alla fermata degli autobus per il ritardo, per il disappunto di venire rimproverati aspramente. Spesso siamo stati dalla parte sbagliata, abbiamo mentito, abbiamo verificato l’ostilità del mondo. Di fronte al nuovo ci siamo persi. I cambiamenti ci hanno tolto sicurezza. Le notizie del telegiornale ci hanno sconvolto e abbiamo sentito l’orrore della cieca brutalità umana. Ci siamo tormentati per la gelosia, per l’oppressione del potere, per la burocrazia, per la lentezza di certe situazioni, per la vergogna, per il desiderio, per il bisogno d’amore. Abbiamo convissuto con il rimorso, il dolore, il rimpianto. Alcune volte non si siamo perdonati, non abbiamo perdonato, e non abbiamo quindi dimenticato totalmente come magari avremo voluto nel profondo del cuore. Spesso ci siamo attenuti ai fatti pur sapendo che le cose stavano diversamente. Ci siamo mostrati ostili, resistenti all’altro. In alcuni casi abbiamo pensato solo a noi e alle cose superflue in modo sfacciato. Per sostenerci, per scuoterci siamo ricorsi al caffè, al drink, alla telefonata, alla musica, ai pensieri positivi, al contatto con gli altri. Per dimenticare una giornata uggiosa abbiamo bevuto, sognato, giocato a carte. Per sentirci ancora vivi le abbiamo fatte tutte. In realtà per combattere lo stress, per allontanare un momento negativo l’unica soluzione potrebbe essere quella di concentrarsi su un solo pensiero, un pensiero che dà forza che infonde sicurezza. Possiamo pensare a una sola cosa quella che ci fornisce maggior conforto. Innanzi tutto dobbiamo pensare a una cosa positiva. Il pensiero deve rilassarci e nello stesso tempo infonderci coraggio e calore. Durante tutta la giornata pessima dovremo essere concentrati solo su un pensiero, quello che ci fa stare bene. Potremo pensare alla prossima cena con amici e concentrarci su quella, sul prossimo viaggio, sul prossimo incontro, a una gita al mare, insomma su qualcosa di piacevole per noi. Lavoreremo a testa bassa, attenti ma con il pensiero della prossima liberazione. Il nostro cervello deve poter contare su un momento libero, di sfogo, di pace. Spesso l’agitazione ci impedisce di concentrarsi, ma con il nostro pensiero fisso saremo salvi.

 

Ester Eroli

 

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