Una continua decadenza

Una continua decadenzaLeggendo romanzi di scrittori stranieri, francesi, russi, tedeschi, magari dell’ottocento, dei primi del novecento, ci siamo imbattuti in alcune descrizioni di città italiane. Spesso le hanno descritte come ricche sicuramente di arte ma in alcuni casi un po’ trasandate. C’è chi non esita, fra gli scrittori esteri, a definire le città italiane sporche e opache. Negli ultimi tempi notiamo una certa trascuratezza anche nella stessa capitale. Al centro, a villa Borghese, a piazza della Repubblica, nel cuore di Roma, troviamo degrado, sporcizia, ecc. In molte città notiamo un abbandono notevole. Gli stessi monumenti, che sono il simbolo della nostra italianità, si stanno sbriciolando, stanno perdendo smalto. Ogni giorno troviamo panchine divelte, distrutte, cartacce gettate in giro e portate via dal vento, scritte sui muri, sugli autobus, sui treni metropolitani, sulle saracinesche dei negozi. Assistiamo impotenti a una continua decadenza senza che nessuno ci metta riparo seriamente. I politici litigano, si spartiscono le poltrone come avvenne per le vesti di Cristo durante il suo martirio, senza pensare ad altro. I cittadini dal conto loro si lasciano andare senza pensare mai al bene comune. Così i monumenti vengono sfregiati, disegnati con lo spray, le fontane diventano piscine dove fare il bagno tranquillamente. Vediamo questo scempio quotidiano e non diciamo nulla, tutti presi dai nostri meschini interessi. Tutti buttano in terra e noi non ci ribelliamo, anzi lo facciamo anche noi in un momento di totale distrazione, tutti presi dai fatti nostri. In Germania ci meravigliamo della pulizia delle città, dell’ordine, della correttezza. Le città tedesche si presentano linde, perfette. Allora ci rendiamo conto, vergognandoci un po’, che in Italia manca una cosa fondamentale, ma necessaria: il senso civico che abbiamo smarrito da tempo.

 

Ester Eroli

 

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