Una meta privilegiata

Le vacanze sono alle spalle, infatti a settembre vanno in vacanza solo una esigua minoranza. Il tempo migliore, il ferragosto ormai è trascorso. Le statistiche parlano chiaro la meta preferita rimane il mare, le località di mare. La montagna negli ultimi tempi è in netta ripresa, aumentano gli appassionati di scalate, di passeggiate fra i monti. Tuttavia il mare mantiene ancora il suo fascino intatto. Milioni di persone si riversano sulle spiagge, affollano i centri balneari. Sembra che una vacanza senza mare non sia vacanza. Il mare ci manca come un fidanzato lontano per lavoro, come il sapore del cappuccino, di burro e marmellata. Il mare entra nel circolo del nostro sangue, persino nel respiro. I nostri sogni estivi sono azzurri come il mare. Forse il suo colore, il suo profumo deliziano i nostri occhi, i nostri sensi. Al mare raccogliamo conchiglie, facciamo tuffi e sport acquatici come lo sci acquatico, vela, pesca subacquea. Ci piace il mare per il suo spruzzo salato, per l’abbandonate pesce che finisce sulle nostre tavole. La mente sogna il profumo delle triglie, dei calamari fritti, dei totani, ecc. In realtà molte sono le motivazioni che ci spingono a scegliere il mare a occhi chiusi. In fondo al nostro cuore sappiamo che abbiamo scelto una meta marina per un motivo semplice e preciso: la libertà. Al mare siamo liberi, torniamo selvaggi, primitivi, torniamo noi stessi. I piedi sono liberi di camminare scalzi sulla sabbia soffice e dorata, senza scarpe, tacchi, suole, lacci. Le mani sono libere da anelli preziosi, da bracciali pesanti, da orologi. Al collo non servono ingombranti collane ornamentali. Di solito al mare, in spiaggia non si indossano gioielli vistosi. Magari solo qualche piccola cosa, lieve come sabbia fine: un girocollo dorato fino e basta. Le unghie non hanno bisogno di lacche e smalti. Gli occhi delle donne non vengono truccati pesantemente. Al mare non servono fard, rossetti, rimmel, correttori. Ecc. Le cravatte, i calzini firmati non servono più e vengono abbandonati con gioia dentro un cassetto che odora di chiuso. I capelli vengono lasciati liberi al vento e quelli delle donne vengono raccolti con fermagli, fiocchi di poco conto. I capelli tornano a respirare, tornano al naturale. Al mare non servono tinte, brillantini luminosi, lacche. I cosmetici vengono lasciati soli a soffrire di solitudine per la gioia inattesa della nostra pelle che respira, luminosa. L’abbronzatura sostituisce i cosmetici. Non servono terre abbronzanti, creme scurenti e speciali. Siamo noi colorati al naturale. L’abbigliamento stesso è ridotto all’osso. Basta un prendisole, un vestito leggero, di cotone, un paio di pantaloncini, una canottiera, una maglietta colorata e il gioco è fatto. La nostra pelle acquista luminosità, i nostri piedi ci ringraziano per la libertà. Al mare non portiamo profumi particolari, deodoranti, miscele e intrugli seducenti. Anzi i medici sconsigliano l’uso di profumazioni al mare. Al mare portiamo il nostro personale profumo, quello della nostra pelle che nessuno conosce, nemmeno noi. Non abbiamo bisogno di abiti eccentrici, ricamati, vistosi. Gli abiti importanti vengono lasciati negli armadi. Al mare non serve eleganza, ma semplicità. Ritorniamo dal mare rilassati, dimentichi di tutti gli orpelli. Spesso ci capita di rivedere la nostra migliore amica e non la riconosciamo. Ci appare più giovane, più vitale, più audace anche senza trucco. Il mare ci fa riscoprire la bellezza naturale, selvaggia, quella che avevamo in origine. Guardandoci allo specchio, dopo una giornata al mare, ritroviamo per incanto i lineamenti, il sorriso che avevamo quando eravamo adolescenti e il mondo non ci aveva ancora corrotto con le sue mode.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.