12 ottobre: il Columbus-day

12 ottobre: Il Columbus-day

Piccolo omaggio a Cristoforo Colombo.

Quante volte si sente dire, o diciamo a noi stessi: chi non risica non rosica, per infonderci coraggio o per giustificare un azzardo, un’imprudenza?…Tale conosciutissimo proverbio è il vademecum di tutti gl’incoscienti, l’aforisma preferito dei giocatori d’azzardo, il motto dei temerari… ma anche di coloro che, a disprezzo dell’ignoto, si rendono protagonisti di clamorose scoperte e di fantastiche avventure!

La Storia umana ne è continua testimone sin dal suo apparire sulla Terra. Il contributo all’accorciamento di quella teorica semiretta della conoscenza,  di cui è chiaro, più o meno, il punto d’inizio, cioè l’alba dell’uomo, e il cui termine tende, per definizione, all’infinito, si deve a “…color che non visser come bruti, ma che seguir virtute e conoscenza.” Se a questo poi si aggiunge che il vivere in società costringe l’uomo a misurarsi con gli altri, a paragonarsi, a constatare le altrui differenze, la sperequazioni e tutte quelle disparità che, sovente, creano malumori, insofferenze, invidie… ma anche stimoli a migliorarsi, a porsi obiettivi più ambiziosi, a superare il proprio rivale…ecco che nasce il complesso di situazioni che generano il progresso!

In molti casi, oltre all’ indispensabile curiosità, è stata proprio l’ansia di superare il rivale ad essere la molla che ha spinto l’uomo a raggiungere obiettivi impossibili e razionalmente impensabili.12 ottobre Il Columbus-day 2

Cristoforo Colombo non è mai stato venale, a lui non interessavano le ricchezze dell’Oriente più di tanto, tantomeno la nomina a viceré delle terre conquistate, il suo obiettivo primario era la Gloria, il poter dimostrare con i fatti le sue teorie e il ridimensionare Marco Polo, suo rivale e concorrente, per di più veneziano, nel trovare una via più rapida e agevole per raggiungere le Indie.

Per raggiungere i risultati sperati non ha esitato a varcare la soglia dell’ignoto, a disprezzo della paura e di qualsiasi freno inibitorio figlio delle sua epoca, la sua forza era la convinzione delle proprie idee.

La scoperta dell’America a fatto sì che negli Stati Uniti e in molti altri stati dell’America Latina lo si festeggi come un Santo, ma la fama e la notorietà spesso, non pagano in termini di ricchezza materiale, la sua morte in povertà in una cella di Valladolid lo testimonia amaramente, ma il suo contributo alla scienza, al progresso, alla corsa verso il futuro dell’umanità lo hanno reso l’italiano più famoso del mondo!

 

Adriano Zara

 

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