17 Giugno 2000 (Romanzo epistolare)

Una vita difficile romanzo epistolareVuoi sapere come furono i primi anni di matrimonio? Roberto era come un bambino che presto si stanca del giocattolo tanto desiderato. Raggiunto lo scopo, appagato il desiderio cosa restava? Un impressionante vuoto. Caratterialmente erano diversi. Lui preciso, puntiglioso, orgoglioso, cupo, chiuso, lei allegra, aperta, fanatica, disordinata. Le nozze avevano giovato soltanto a lei. Era divenuta più sicura, più superba. Del resto tutte le donne quando si sposano acquistano una certa padronanza, un’aria di superiorità specie nei confronti di chi non è sposata. Si trattava di un atteggiamento baldanzoso, che a tratti poteva anche irritare. Ci teneva di più, cercava di mettersi in mostra, di farsi notare da amici e parenti. Roberto invece aveva lo sguardo spento, l’aria afflitta, si era appesantito. Quasi tutti gli uomini dopo le nozze ingrassano. Sono una acuta osservatrice. Se non ho nulla da afre indago, rifletto in silenzio. Roberto aveva perduto anche quel poco di attrattiva che aveva, era sciatto nel vestire, malinconico, imbronciato. Carla ogni giorno perdeva interesse per lui ma non lo confessava a nessuno. Il mondo, le relazioni umane sono fatte di segreti più o meno grandi. Ognuno ha il suo scheletro nell’armadio, l’importante è che le apparenze siano salve. Apparentemente quindi gli sposi erano una coppia affiatata, invidiabile, anche per posizione sociale. Carla non lavorava, non aveva bisogno, e aveva anche una domestica a ore. Ricamava, cucinava, si dedicava alle piante, al piano, ai fiori. Roberto però era sempre insoddisfatto, stanco e la trattava in modo freddo, dava l’affetto per scontato. Non era premuroso, caldo, affabile ma spesso la rimproverava per un nonnulla. Lui si considerava un uomo perfetto, infallibile, il torto era sempre di Carla, sbadata e distratta. La chiamava gallina stupida, idiota e non la stimava, anzi si lamentava di lei con i parenti. Diceva che pensava solo a cose futili, che era ridicola e frivola. In effetti Carla era per certi versi esagerata. Pensava solo ai suoi hobby, ai vestiti trascurando l’essenziale. Per un capriccio era capace di spendere un patrimonio, non sapeva regolarsi. Queste spese pazze infastidivano Roberto, lui dal canto suo non si ricordava nemmeno di farle un regalo per il suo compleanno. Erano opposti. Ben presto scivolarono nella routine quotidiana fatta di silenzi, di musi, di bronci, di frasi pungenti e offensive. Tutte le coppie prima o poi devono fare i conti con la squallida quotidianità. Non sempre c’è il dialogo, la comprensione. Ognuno pensa solo a se stesso. Anche quando andavano a qualche festa erano separati: lei da qualche parte con le amiche, lui con gli amici o solo. Anche per la strada lui camminava avanti e lei lo seguiva rassegnata. Non c’era alcun feeling, non avevano interessi in comune. Vicino a lei ci voleva un uomo frizzante, vispo, coinvolgente, vicino a lui una donna calma, assennata, riflessiva quasi cerebrale. Perdona la mia foga, ma scrivo di getto.

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