27 dicembre 2000 (Romanzo epistolare)

Una vita difficile romanzo epistolareNon ero proprio al settimo cielo. Se ero entusiasta per i successi letterari non lo ero altrettanto per la mia condizione familiare. I rapporti con mio padre non erano ottimi. Mio fratello lo persi una volta sposato. La moglie era ostile, lontana, superba., fanatica. Matteo andò a far parte della famiglia della moglie, venerava la suocera. Non c’era posto per me. La moglie si vergognava del mio stato, si vergognava persino a presentarmi. Mio fratello non mi avrebbe mai più concretamente aiutato. Ogni tanto faceva qualche visita di cortesia. Portava cioccolatini, come si portano a un qualsiasi amico, che io gettavo per la rabbia. Il cioccolato non riscaldava il gelo del mio cuore solo. A noi ci sembra di essere sempre uguali. In realtà mutiamo fisicamente e nell’anima. Gli eventi ci plasmano come cera. La cattiveria di mia cognata mi aveva resa sospettosa, rabbiosa. Lei era capace di frasi pungenti, di battute al veleno, di lanciare strali contro la mia persona. La lasciai andare per la sua strada. L’indifferenza mi sembrava un’arma vincente. La ignorai completamente. Cercai di neutralizzare il suo veleno. In fondo si comportava in modo meschino, ma cosa era la sua meschinità di fronte all’eternità ? lei era solo un granello di sabbia che si credeva chissà chi. Pensava solo a rossetti, trucchi, abiti, viaggi. Non curava la sua anima perversa. Spendeva soldi in futilità. Si formava alla scuola della perversione che non dava frutti succosi ma sterili spine. Con lei non ci poteva essere dialogo, amicizia. Rispondeva male sembra morsa dal tarlo della gelosia. Non mi voleva tra i piedi ed io sparii dalla sua vista. Non mi invitava mai a casa sua, come se la mia presenza contaminasse il suo ambiente. Mi offendeva velatamente e mi guardava con sufficienza. Lei aveva creato una frattura profonda tra la sua e la mia famiglia. Come si può portare via una persona dal suo mondo? Durante la malattia di mia madre Matteo veniva a fare qualche visita ma la moglie lo chiamava di continuo invitandolo a tornare a casa. Come se lui stava trascorrendo il tempo in casa di estranei. In chiesa mi riferivano che molte nuore si comportavano alla stessa maniera. Una volta sposate strappavano il marito dalla famiglia di origine. Non rivolgevano più la parola alla suocera senza motivo. Voltavano le spalle a tutti. La maleducazione sembrava la strada perseguita da molte neo spose. Contava solo la propria vita di coppia. Una madre doveva rinunciare al figlio per il suo bene. Una nuora dettava legge, metteva sull’attenti figli e nipoti. Inventava bugie pur di tirare l’acqua al suo mulino. Si fingeva offesa per un nonnulla per rompere i rapporti. Astutamente con mille scuse si faceva da parte e obbligava il marito a seguirla. Gli uomini erano completamente soggiogati da simili donne forti. Come mai gli uomini sono attratti da donne perfide? Lo domandavo a molti uomini, con cui avevo confidenza, e loro mi dicevano che la sensualità è un’arma di seduzione vincente. Mia cognata era altezzosa. La sua superbia dipendeva anche dal fatto che era una donna benestante. Le donne fanatiche come lei amavano il lusso, le frivolezze. Non era meglio per Matteo una donna meno ricca ma più dolce? Il denaro è un cancro, la rovina delle persone, anche di quelle per bene. Molti rubavano pur di acquistare oggetti superflui, non necessari. Il denaro influenzava i pensieri, le scelte delle persone. Quello che più mi infastidiva comunque era il disprezzo dei ricchi. Quella loro faccia ironica, superiore mi mandava fuori di testa. Capivo che mia cognata aveva i soldi da come si curava. E una donna curata, sofisticata, truccata fa sempre colpo. La sua eleganza ricercata aveva stregato mio fratello che pendeva dalle sue labbra. Io amavo la semplicità e non potevo amare il suo aspetto stravagante. Lei cambiava colore dei capelli ogni due giorni! Comprava abiti firmati che poi metteva una volta soltanto e poi gettava via. Era viziata, non sapeva nemmeno lei quello che voleva. I suoi capricci mi snervavano. Era noiosa e antipatica. Quando non otteneva quello che voleva era isterica, urlava. Si dava a spese folli come se non fossero affari suoi. Ignorava che c’erano milioni di persone disoccupate e affamate. Ormai avevo capito quello che non sopportavo nella vita: le differenze di classe, lo ripeterò fino all’ossessione. Perché ci sono persone che devono morire di fame e altre che acquistano seta e argento?

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