8 gennaio 2001 (Romanzo epistolare)

Una vita difficile romanzo epistolareMi chiedi come sono riuscita a risolvere il problema del lavoro. Infatti a un certo punto della mia vita andai a lavorare, come ben sai. La ricerca del lavoro mi aveva snervato. A un certo punto, come sai, non ero approdata a nulla e avevo rinunciato. Poi feci una scoperta sensazionale: si poteva lavorare grazie a una raccomandazione politica, questo almeno in Italia. Frequentando sezioni, riunioni politiche mi resi conto di una cosa: i politici sono tutti uguali, promettono e non mantengono e se lo fanno devono guadagnarci. Con me il politico di turno si garantì l’immagine del benefattore che aiuta le fasce deboli. Un modo per carpire consensi fra l’elettorato. Il cuore mi dolorava quando pensavo che con questa pratica barbara avrei sottratto terreno alle altre persone. Mi sentivo come un baro che vince al tavolo da gioco solo perché ha in mano un mazzo di carte truccate. Io non avevo ottenuto quel posto con i sudori della mia fronte ma solo grazie a quella che nel gergo è detta spintarella. Scopri che per fare carriera era necessaria un’altra raccomandazione, in mancanza della quale si rimaneva perennemente al palo. Allora le capacità, la preparazione, lo studio, l’onestà, il rispetto, l’educazione non contavano. Io per anni mi ero formata per un mondo che respingeva i miei principi morali, che calpestava la mia dignità. Infatti facevano carriera nel mio ambito persone ambiziose, corrotte, squallidi portaborse. Incontrai nel mio cammino collaboratori, segretari, factotum di potenti uomini politici che si credevano superiori agli altri appunto perché protetti. Costoro facevano carriera sulla testa della povera gente. Spesso erano impreparati e per giunta tracotanti, audaci, sfrontati. L’appartenenza politica ci rendeva forti come guerrieri. Non conoscevano l’umiltà del detto filosofico socratico: sapere di non sapere. Non avevano scrupoli, non avevano rimorsi, per loro era tutto lecito. Servivano il potente per avere in cambio vantaggi economici e veloci avanzamenti di carriera. Per anni conobbi personaggi bugiardi, intriganti, falsi, manipolatori, insignificanti. Gente per lo più priva di cultura che si credeva onnipotente e soprattutto in diritto di offendere la mia categoria, quella dei laureati. Per loro la laurea non contava, la prendevano gli idioti. La loro mancanza di cultura era accompagnata da mancanza di educazione, di rispetto per gli altri. Per ottenere beni materiali avrebbero fatto carte false. Avidi amavano il lusso e la ricchezza. Sul lavoro nei miei riguardi erano antagonisti e rivali fino alla radice dei capelli. Erano dotati di uno spiccato spirito di emulazione. Nel loro delirio di onnipotenza miravano a raggiungere le vette. La loro carriera spesso era facile e fulminea, stupefacente. Nella loro convinzione di meritare di più spesso commettevano scorrettezze e errori, davano vita a maldicenze e pettegolezzi. La loro era una corsa affannosa verso la ricchezza. Spesso si potevano incontrare personaggi invidiosi pronti a boicottare il lavoro degli altri. Lavorare per me era importante. Il lavoro mi permetteva di contribuire al benessere comune, di sviluppare la mia creatività, di relazionarmi con gli altri. Nel mio lavoro di segretaria potevo contare su pochi colleghi-amici validi. Elaborai una strategia difensiva. Fissai le regole della convivenza. Innanzitutto mi rinchiusi nel mio guscio come il verme nella mela, parlando poco, rispettai sempre la volontà dei superiori, evitai di parlare della mia vita privata e di intromettermi in quella degli altri, finsi sempre di non vedere e sentire niente, mi concentrai solo sul lavoro, evitai pettegolezzi e commenti, rifiutai di dare confidenza eccessiva alle persone, rimasi indifferente come una statua di sale, rispettai gli altri e le loro posizioni, ammisi gli errori quando li commettevo, evitai di intromettermi nel lavoro degli altri, cercai di non litigare con nessuno, e se lavoravo in gruppo pensavo solo al raggiungimento dell’obiettivo comune per il bene generale dell’azienda. L’esperienza lavorativa mi aveva formato, maturato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.