Adolescenti e giovani abituati

Adolescenti e giovani abituatiGli adolescenti, i giovani per anni sono stati abituati al benessere, sono stati ancorati al concetto classico di ricchezza. Per questo motivo per loro era più importante essere amico di una persona con l’auto da corsa che di un vecchio zio malato. Per anni hanno condotto un’esistenza piena di privilegi, di occasioni mondane, di vizi. Hanno trascorso giorni idilliaci viaggiando negli Stati Uniti e alle Baleari. Hanno comprato una enormità di oggetti inutili a spese dei genitori e dei nonni, senza logica. Hanno frequentato collegi di classe, scuole famose, corsi di specializzazione, di perfezionamento,  senza aver quasi mai imparato le belle maniere. Hanno sempre sognato di divenire persone note, di successo, in grado di affrontare il mondo. Hanno sempre pensato di essere i primi della classe. Hanno scelto per loro sempre il meglio, la soluzione ideale  intravedendo un futuro prospero e sereno. Ostinatamente si sono attaccati alle mode, si sono ancorati a uno stile di vita lussuoso, entusiasmante. Nella loro testa  c’è sempre l’idea di arricchirsi a qualsiasi costo e per questo portano avanti mega progetti dispendiosi. Ogni occasione viene sfruttata per avere lustro.  Pensano di meritare il successo, la carriera, i soldi, la ricchezza. Con riluttanza accettano la crisi economica che li invita a risparmiare. Davanti alla crisi, per loro insopportabile,  non si mostrano ragionevoli. Continuano a comprare indiscriminatamente con baldanza come se non fossero affari loro. i giovani si sono rapidamente montati la testa, dimenticando talvolta le origini modeste. Abbiamo scoperto così che i giovani sono deboli incapaci di contrastare, di vivere la crisi economica. Per i giovani è ancora tutto facile, tutto possibile. Aprono società immobiliari con noncuranza, arredano gli uffici con mobili di pregio pur avendo un badget ristretto, aprono negozi con vetrine di cristallo senza pensare a le conseguenze delle loro scelte, si sposano in castelli antichi, vanno in vacanza ai caraibi. Le idee sono sempre grandi, per l’addio al celibato affittano suite imperiali, per il compleanno realizzano lussuosi rinfreschi con animatori. Arredano la casa con mobili antichi facendo dei debiti, senza pensare a riciclare mobili dismessi in famiglia. Di solito non sentono i pareri dei genitori. La famiglia unita è un concetto superato, salvo poi contattarla davanti alle scadenze e ai pagamenti. I giovani dovrebbero un po’ espiare, riscattarsi da questa immagine di eterni gaudenti bambini. Ogni tanto bisogna guardarsi intorno, imparare a crescere, ridimensionarsi. Bisogna sapere che ai sette anni di vacche grasse seguono sette anni di magra. Bisogna essere preparati e abbandonare le idee di grandezza. Talvolta le cose semplici sono le migliori.

 

Ester Eroli

 

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