Alcol e adolescenti: da pericolosa attrazione fatale a fenomeno drammatico

Alcol e adolescenti: da pericolosa attrazione fatale a fenomeno drammaticoGiovani che bevono per vincere paure e inibizioni, per sentirsi parte di un gruppo, per sentirsi integrati, per essere come gli altri, per rispondere ai propri disagi adolescenziali.

L’adolescenza è uno dei periodi più complicati e particolari della vita. Si cambia ogni giorno e s’impara ad affrontare la realtà. Non sempre si affronta come si dovrebbe.

Dal recente Congresso nazionale della società italiana di pediatria preventiva e sociale, emerge una fotografia dei nostri adolescenti preoccupante: uno su quattro beve alcol ogni giorno, con un aumento del 20% negli ultimi anni. Il 35% sono ragazzine. “In Italia a livello generale i consumi di alcol sono diminuiti. Ma se si va a guardare cosa succede nella fascia di età tra gli 11 e i 18 anni la tendenza s’inverte rispetto agli adulti e l’abitudine all’alcol è in crescita“ spiega Giuseppe di Mauro, presidente Sipps. “Pure l’età del primo assaggio si è abbassata rispetto agli anni scorsi. Non solo vino e birra, ma anche superalcolici. Oltre ai rischi per la salute vanno considerati anche i pericoli a lungo termine, non meno gravi. Cominciare a bere molto presto significa abituarsi a farlo: ragazzini che bevono regolarmente saranno adulti che cederanno più facilmente all’alcol”.

L’incontro degli adolescenti con l’alcol è sempre più precoce e preoccupante con ripercussioni sia sulla sfera fisica, psicologica e sociale. Ed è proprio qui che si deve intervenire. Oltre all’informazione e alla prevenzione che gli adulti devono saper fare, è necessario capire quali bisogni profondi l’alcol va a sostituire, individuando alternative appaganti.

Senza dimenticare che quando un giovane beve troppo non è solo lui a essere coinvolto: le bevute compulsive e autodistruttive del sabato sera, con il loro frequente e tragico epilogo stradale, ne sono il segnale più evidente. Di fronte ad un fenomeno così preoccupante, è doveroso che i genitori non abbassino la guardia: l’alcolismo compromette la salute, pregiudica l’apprendimento e il rendimento scolastico, ostacola lo sviluppo della personalità, getta le famiglie nel dolore e nella disperazione. Può portare all’assunzione di droghe, alla guida ad alta velocità o ad avere rapporti sessuali non protetti (con conseguente rischio di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmesse). Qualunque sia il motivo che spinge i giovanissimi a bere alcolici, è sempre un segnale di vulnerabilità, da non sottovalutare. La società deve prendere coscienza del problema e porre un rimedio. Non si può restare a guardare una futura generazione che si distrugge.

 

Simona Rocchi

 

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