Alla scoperta del borgo di Montecarotto

Nella zona subappenninica nella provincia di Ancona, a soli 300 metri sul livello del mare troviamo Il borgo di Montecarotto caratterizzato da ben 23 contrade. Lo stemma  del 1930 è un monte con tre cime verdi sovrastato da un leone coronato d’oro. Il gonfalone è invece un drappo rosso con ricami argento. La chiesa principale dell’Annunziata, opera dell’architetto Belli, risale al settecento, in stile neoclassico a croce latina. All’interno appaiono elementi barocchi. Ai lati del transetto troviamo due cappelle. Troviamo una tela della annunciazione del seicento. La chiesa più caratteristica è quella di santa Maria della neve che ha la facciata a capanna e il campanile a vela. Molte sono le chiese scomparse ma in compenso troviamo molte edicole votive dei santi protettori. Le mura di cinta della città sono opera dell’architetto Di Giacomo, ampliate con vari interventi di rifacimento. il monumento ai caduti risale agli anni trenta, opera dell’architetto veneziano Pardo e riporta lo stemma originale delle forze armate. I palazzi nobiliari sono di grande bellezza come il teatro opera dell’architetto Grilli. Importante è il museo di arte moderna che è stato ristrutturato e riaperto con opere dada, surrealiste e futuriste di grande spessore. Le aree naturalistiche sono ricche di flora e fauna e hanno i ruderi di un vecchio mulino. I parchi urbani sono dotati di passeggiate ecologiche, di piste da ballo, di campi da tennis, di giovani alberi in cui vengono apposti ogni volta i nomi dei nuovi nati.

Il paese è famoso soprattutto per il festival del vino, una vera vetrina dei prodotti enologici di aziende locali e produttori regionali. Per cinque giorni il paese si anima e non mancano le proposte culturali come mostre fotografiche e d’arte, visite guidate, spettacoli musicali.

La festa del patrono san Placido avviene il 5 ottobre ed è accompagnata da una fiera enogastronomica e da una fiera mercato. Le reliquie del santo furono traslate nel seicento dalle catacombe romane fino al borgo dove sono custodite.

La biblioteca colpisce per la varietà di documenti e testi sia cartacei che digitali.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.