Scialli di seta portano il vento in forme d’aria, una danza senza passi, impronta nel cielo, volo al molo di partenze.
Dietro la sabbia, davanti il mare. Un orizzonte sogno, lontano segno di un ingegno divino.
Bruno navigare senza dove, divo e stella del suo destino. Una scarpa remo e ancora onde, crespe e memori di paure e tremori.
Un abisso di gesso da cancellare con spugne assorbenti. Tra i denti il sangue e in bocca il bacio di un rossetto, di un amore senza affetto.
Un pensiero in bottiglia e nelle vene un ubriaco scorrere. Oltre la riva raglia l’ammiraglio. Orecchie vecchie e sguardi fari nella notte delle balene, cene per cinesi.
Accesi battenti, lenti lumini seguono la pesca fresca. La luna è piena e la fortuna sarà digiuna.
Lo stomaco tuona e la botte, quella buona, lo fotte. Perde i sensi e allora pensi, quanti sono i persi?
Forse il numero è un Omero senza radio d’ascolto. Folto branco, ormai stanco.
Ogni uomo è un dolore e la donna un malore, benessere in essere, dispiacere in divenire.
Venire al mondo e venire nel mondo, gocce di vita alla gita del piacere.
Piacere sono un tizio, di nome vizio. Tradisco mia moglie, la coscienza, con la voglia di indecenza. Capisco l’errore, ma smarrisco pudore.
Non occorre correre, occorre fermarsi.
Amarsi senza regole, son solo tegole che sgretolano.
Amarsi senza compromessi, sono messe nei pressi solitari dei diaconi vari.
Amarsi senza capire, aprire i pensieri è un facile ammalarsi.
Amarsi senza limiti, imiti l’ombra di te stesso e tutto va nel cesso.
Amarsi senza freni, un folle in folle segue il tempo dei suoi percorsi.
Amarsi senza qualcosa, forse se stessi. Rinuncia indispensabile, perché non è pensabile rendere l’orgoglio amabile.
Amarsi senza rete e trappole. Le donne non sono pesci, non stanno tutte mute.
Amarsi senza chiedersi, perché la domanda manda ad un’alternativa di scelta, non sempre svelta.
Amarsi senza progetti, i getti si gettano oltre la possibilità delle possibili abilità.
Insomma bisogna amarsi.
Amarsi un po’… di più.
Santi Germano Ciraolo