Anice

Alla famiglia dell’anice appartengono varie piante che hanno però lo stesso aroma. Si tratta di una antica spezia orientale usata in cucina e diffusasi poi in Grecia dove veniva usata per condire carne di maiale, di pollo e verdure di vario genere. Nel medio oriente i semi venivano pestati e essiccati . Nel medioevo si diffuse in Europa. Nella antica Roma si usava per condire il coniglio e per tisane e dolcetti dopo lunghi banchetti sostanziosi. Un rimedio naturale per la digestione. In Turchia erano diffuse molte varianti. Gli inglesi lo usavano per profumare gli abiti nei cassetti e armadi.

L’anice contiene grassi, proteine, fibre, sodio, carboidrati, acidi grassi saturi .  Si semina dopo l’inverno, il raccolto avviene fra Agosto e settembre. Dopo la sgranatura va asciugato al sole e messo in un luogo asciutto.

Esistono tre tipi, quello stellato chiamato cosi per i suoi frutti a stella dal sapore simile ai semi di finocchio che viene coltivato in Cina prevalentemente dove i semi sono essiccati e polverizzati, quello stellato della Siberia ha un sapore simile alla liquirizia. L’anice verde è una pianta annuale con fiori che possono essere gialli o bianchi e i semi sono ovali dall’aroma forte, è quello più conosciuto e usato in occidente. Poi c’è l’anice pepato quello più piccante usato in Oriente, in Corea. Qui si usava per condire anatre, polli, manzo.

L’anice ha poteri digestivi e rilassanti , balsamici,  combatte lo stress, le infiammazioni, l’insonnia, i dolori addominali, i bruciori di  stomaco, i gas intestinali, i crampi muscolari e intestinali, gli spasmi, i gonfiori, l’impotenza è infatti un potente afrodisiaco, la tosse, la nausea, il vomito, il cancro, insonnia, incubi, il muco, gli eccessi intestinali. Non si può però abusare perché ha degli effetti collaterali negativi ed è tossico usato in grandi quantità.

L’anice è usato per biscotti, verdure, formaggi, caramelle, liquori, pesce, lumache, castagne . Nella provincia di Frosinone si fanno dei fagottini dolci e ciambelle salate. Si possono fare torte, barrette, pandolci e panpepati. Ci sono piadine dolci e salate ai semi di anice, gelati e persino ghiaccioli.

il liquore più diffuso è l’anisette francese fatto con anice verde, che ha sostituito l’assenzio nell’ottocento che prevedeva l’aggiunta in certi casi di mosto caldo e cotto. Molti sono i liquori aromatizzati come il mistrà, e la sambuca fatta con anice stellato, usati a fine pasto o come correttori nel caffè. L’anice si usa pure nei medicinali, come digestivo, nei pasticcini, nel pane dolce,  e in tisane e infusi insieme a semi di finocchio dolce o amaro, cannella, menta, camomilla, liquirizia.

In oriente era usato insieme a una miscela di spezie e olii essenziali e veniva fuori una polvere che era considerata magica per la salute del corpo. Nella Marche l’anice si usa per i profumi e per i biscotti detti anicetti.

Esiste l’anice selvatico, ma c’è anche quello che si può coltivare in giardino o sul balcone. Gli erboristi forniscono vari tipi di anice.

 

Ester Eroli

 

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