La parola pacifico di origine latina significa mansueto, tranquillo, mite. Fu il nome scelto per il suo apostolato sulla terra da Carlo Antonio Divini nato a san Severino Marche il 1 marzo 1653. Visse quasi sempre nel suo paese, salvo puntatine a Urbino e Forano, dove ricette la cresima a solo tre anni e dove morì nel 1721 dopo un lungo periodo di sofferenze durato anni.
Dopo la morte prematura di entrambi i genitori, fu allevato da un austero e severo zio materno che era arcidiacono della cattedrale di san Severino. Visse in perfetta povertà. A soli diciassette anni entrò nell’ordine francescano come frate minore. Fu mandato per un breve periodo a Forano dove visse di preghiera. All’inizio fu vicario del convento, poi predicatore per sei anni nelle contrade marchigiane, poi lettore. Per tre anni insegnò filosofia ai giovani seminaristi mostrando attitudini alla didattica e alla educazione e formazione dei ragazzi. Dedito alla vita contemplativa fu poi anche frate guardiano. Si dedicava soprattutto alla penitenza e alla preghiera.
Si ammalò molto presto e per anni convisse con la insidiosa malattia che alla fine non gli consentiva di fare molto, non poteva nemmeno dire la messa. Sportò la malattia sempre con il sorriso. Era divenuto anche sordo e cieco. Fu proclamato santo da Gregorio XVI il 26 maggio 1839 e beato da Pio VI.
Era famoso tra la popolazione per le sue visioni, estasi, miracoli, guarigioni. Era ammirato specialmente per il suo spirito profetico. Predisse per certo il terremoto del 1703 che sconvolse la zona e la vittoria del 1717 dell’imperatore Carlo VI sui Turchi.
Anche ai giorni nostri molti hanno creduto a padre Pio proprio per le sue previsioni future precise e circostanziate. Ci sono ai giorni nostri anche bravi esorcisti in grado di predire il futuro di una persona con estrema facilità. Di fronte ai misteri si resta sempre a bocca aperta. Ci domandiamo come facciamo certe persone a sapere tutto dell’altro, persino i pensieri oltre fatti e situazioni.
Ester Eroli