APPARENTE INDIFFERENZA

Spesso facciamo i conti ogni giorno con l’indifferenza della gente, degli amici, dei parenti, dei passanti, dei vicini di casa. Siamo in attesa di un saluto, di un mezzo sorriso e troviamo solo muri divisori, tensioni, segnali di rifiuto. Ogni giorno siamo costretti a fronteggiare pregiudizi, comportamenti scorretti,  commenti sarcastici, tormenti e fredda indifferenza. Cadiamo nel turbine della indifferenza più tetra e più cupa. Nessuno ci fila, ci vede, ci saluta, ci aiuta. Non troviamo collaborazione, sintonia con nessuno. Ci sentiamo esclusi, automi in balia del vento. Nessuno si sintonizza sulle nostre frequenze, nessuno sembra disposto ad ascoltarci, tutti corrono di fretta, non vedono, con capiscono, non comprendono, non vogliono sentire. Noi siamo solo dei robot, incarniamo la figura dell’automa che agisce seguendo solo determinati imput imposti. Gli altri appaiono sulla nostra traiettoria ci sfiorano, ci ghermiscono, ci urtano, ci spintonano ma non ci vedono. Ci guardano ma non ci vedono, rivelatori sono i loro occhi vacui fermi apparentemente su di noi. La solitudine è sempre in agguato come un despota.

Il comportamento delle donne verso altre donne alcune volte lascia a desiderare. Alcune donne fingono indifferenza, apparentemente sono lontane, distaccate indifferenti, selvatiche, mal disposte come un nemico sempre in agguato, ma poi scrutano, osservano, commentano. Una persona appartata, silenziosa corre  il rischio di essere scrutata, giudicata, valutata, soppesata come una merce. Non viene aiutata in modo caritatevole ma rischia ogni volta stroncature, giudizi atroci. Le donne in giro sono sempre pronte a scrutare in modo maligno, a vedere gli abiti, a osservare i gesti, a ficcare il naso nelle faccende altrui pur mantenendo una aria di menefreghismo. Molte donne di ogni età rivelano questo lato oscuro. Si interessano di nascosto pur nella apparente e micidiale indifferenza. Se fossero realmente indifferenti dovrebbero smetterla di scrutare in modo pesante, fare commenti, lanciare occhiate, fare gesti carichi di rabbia, invidia, orrore. Se una persona vuole essere indifferente lo deve essere sempre, in modo preciso e coerente. Quindi non dovrebbe interessarsi se l’altra ha lo smalto blu, gli occhi stanchi o la pelliccia ecologica. Le donne non ci confortano neppure con un sorriso benevolo ma ci stroncato con frasi taglienti, occhiate malefiche. Siamo portati a credere che la loro indifferenza è solo apparente, ma nella sostanza vogliono solo impicciarsi senza muovere un dito. Il risultato è sempre lo stesso. Molte donne seducenti ci guardano con aria sorniona di superiorità, vogliono essere guardate, vogliono complimenti pur nel gelo della reciproca indifferenza. Le loro occhiatacce infami non ci commuovono. Di solito l’indifferenza acuta si combatte con una buona dose di indifferenza e alla freddezza si risponde con sguardi di ghiaccio. Non ci sono scappatoie, mezze misure. Non si può essere indifferenti far credere di esserlo  e pretendere attenzione. Non ci sono saluti e sorrisi provvidenziali. Il gelo genera solo altro gelo.

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