Aridamente

AridamenteLa nostra società sembra essersi stabilizzata sull’intolleranza. Allarmati constatiamo come ogni giorno vengano picchiati, derubati, maltrattati disabili, anziani, ritardati, vecchie. Con leggerezza si prendono a calci pesantemente animali, persone malate. Ragazzi giovani come furie, senza alcuna giustificazione si avventano su deboli, su handicappati. Persone volgari e mediocri infieriscono sui deboli e godono profondamente nell’infliggere tormenti. Reputandosi superiori scuotono i deboli con impetuosa rabbia e energia. Molti ragazzi giovani affondano il coltello paurosamente nell’anima di persone sfortunate. Nessuno comprende il diverso, il disabile che avrebbe bisogno di dolcezza. Nessuno si rivolta, si ribella e soprattutto si vergogna di se stesso. Nessuno interviene al pestaggio di un povero diavolo preso al laccio dal branco feroce. Nessuna mano si mostra generosa, comprensiva, quasi materna . Nessuno sguardo appare benevolo. Eppure tutti hanno bisogno almeno ogni tanto di comprensione.  Nel mondo della comunicazione per eccellenza, delle immagini i disabili preferiscono sfuggire ai contatti e rintanarsi a casa, rifiutano di stare in mezzo alla gente. In questo mondo arido si perseguita il diverso senza interruzione, mentre tutti indossano la maschera dei miti. Le promesse di aiuto restano sulla carta, le associazioni di difesa fanno poco. La cosa peggiore del nostro tempo è che si perseguitano persino i solitari, giudicati diversi. Eppure il solitario è solo una mente più riflessiva degli altri che forse ha capito in anticipo come è fatto il mondo e non ha più parole. L’unica sua forma di comunicazione è il silenzio, l’isolamento. I solitari sono forse quelli che hanno vissuto sulla pelle discriminazioni, recriminazioni e sono stanchi. Si isolano per non morire, per non soffrire, per non vedere l’aridità di una società che non concede sconti, repliche e che implacabile procede verso la sua autodistruzione. I solitari hanno le labbra serrate per l’orrore e solo a se stessi raccontano quello che l’umanità è costretta a subire negli ultimi tempi. I solitari hanno solo l’animo pensante, la bocca sigillata in una smorfia di disgusto.

 

Ester Eroli

 

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