Gli artisti sono alla continua ricerca di stimoli esterni, non possono certo sapere tutto Molti artisti si documentano, si informano con pazienza . Per interpretare il mondo fanno incursioni massicce nella realtà che sovente riproducono anche se non fedelmente. L’artista attinge alla memoria del passato, nel presente, dirige e veicola i propri sentimenti. Molti traggono spunto dai fatti di cronaca, dalla propria biografia, o ricorrono a altri stimoli non ultimo l’alcol che disinibisce. Sono molti i casi di pittori famosi alcolisti. il bisogno di bere è un bisogno di conoscenza comunque anche nella incoscienza.
Ci si rende conto con riluttanza che in tempi di covid, di pandemia molti stimoli come i viaggi, le mostre, il cinema sembrano dispersi. Gli stimoli esterni sono diminuiti in certi casi si sono azzerati crudelmente. L’artista è rimasto prigioniero, brancola pieno di interrogativi, deve dire addio ad alcune fonti ordinarie. Tutto si è confuso, irrigidito. L’artista trova le porte chiuse in faccia.
La mente dell’artista deve trovarsi altrove, deve trovare altri stimoli per non cadere in errore. I nuovi stimoli devono essere ugualmente alla sua portata e luminosi, lucidi, precisi.
Gli artisti devono trovare gli stimoli in se stessi, svolgendo una chiara opera di introspezione, scavando dentro se stessi in una analisi lucida, spietata e intelligente. Si tratterà della riscoperta di un mondo a lungo forse sepolto.
Ester Eroli